Red
28 febbraio 2017
Panificazione, nuovo contratto per 1500 imprese
Si applicherà ai dipendenti delle imprese artigiane, delle imprese non artigiane che occupano fino a 15 dipendenti del settore alimentare, e ai dipendenti delle imprese della panificazione fino a 249 dipendenti
CAGLIARI - Firmato il contratto nazionale di lavoro per le imprese dell’alimentazione-panificazione. L’accordo è stato sottoscritto a Roma da Confartigianato Alimentazione, insieme alle altre Organizzazioni Artigiane, con le sigle sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil.
Si applicherà ai dipendenti delle imprese artigiane, delle imprese non artigiane che occupano fino a 15 dipendenti del settore alimentare, e ai dipendenti delle imprese della panificazione fino a 249 dipendenti. In Sardegna interessa circa 1.500 imprese e più di 4mila lavoratori dipendenti.
«Il nuovo contratto – commenta Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna - fa un significativo passo in avanti nella direzione di consentire alle imprese del settore il migliore collocamento delle risorse umane e di rispondere di più e meglio alle nuove esigenze dei consumatori. Inoltre – prosegue il segretario - consente di rappresentare di più e meglio la straordinaria varietà delle imprese italiane del settore alimentare, da quelle tradizionali fino alle attività più specifiche».
Nel rinnovo viene estesa l’applicabilità del contratto alle imprese che svolgono somministrazione di pasti e bevande in attività di ristorazione, vale a dire i pubblici esercizi quali ristoranti, bar, tavole calde, ecc.
Per quanto riguarda la parte economica, è stato definito un aumento salariale medio pari a 55 euro per i dipendenti delle imprese alimentari artigiane. L’accordo fornisce alle imprese alimentari artigiane e alle piccole e medie imprese del settore, strumenti contrattuali innovativi, in primis introducendo una nuova tipologia di contratto di lavoro finalizzata al reinserimento lavorativo di alcune specifiche categorie di persone: disoccupati o lavoratori in sospensione di lavoro, coloro che non abbiano conseguito un titolo di studio di istruzione secondaria superiore, persone prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi potranno accedere ad un contratto che ne potenzia l’occupabilità.
Nella foto: Stefano Mameli, segretario regionale
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