Romano Papa
3 dicembre 2003
Lettera a Piera
Addio Piera, la tua assenza peserà giorno dopo giorno sempre di più, per tutti ed in particolare per i deboli: coloro che ponevi sempre in prima fila
PIERA carissima,
talvolta il destino nel suo rotearci attorno riesce a mostrare soltanto della luce grigiastra se non addirittura buia, nonostante le tante aspettative che nel tempo andiamo a collezionare per raggiungere degli obiettivi leali e sinceri: cose semplici s’intende, ritenute perfino al di là di ogni possibile contrasto ed incomprensione, tanto risultano essere logiche ed umane; quegli obiettivi che profumano di altruismo e senso totale di dedizione ed affetto fraterno. Eppure… eppure troppe volte bisogna ancora lottare e duramente per poterle veder concretizzate: nulla è mai dato per scontato!
Soltanto “una realtà finale” è data per certa: una mesta realtà che va a cancellare in un sol colpo quanto annotato sul diario delle cose da portare avanti.
Il nostro conoscerci, Piera, è stato brevissimo, ma fin da subito ha assunto il significato ed il valore di una reciproca lunga conoscenza, tanto furono concordi i rispettivi punti di vista nella difesa ad oltranza dei deboli, dei bisognosi, di coloro che spesso vengono “visti come un fastidio”, come dicesti la sera di quel 21 Ottobre 2002, nella presentazione ufficiale di L.U.C.I.A. di Stella Nascente: un Associazione che avevi fortemente voluto dopo che avevi letto la storia della drammatica dipartita della indifesa Lucia Piccardi, mia moglie, che, in fin di vita - dopo le innumerevoli attenzioni dei tanti e di sempre sia nelle cure che negli affetti, tanto da porre piena fiducia nella disponibilità del mondo - ha dovuto subire le stravaganze di un qualche “disorganizzato sentimentale”, che ha saputo così cancellare tutto un pregresso lodevole. Ancora “complimenti” a questa specie di autori, che – mi si dice – non disdegnano di continuare nella loro “squallida” opera.
Cara Piera, ricordo ancora il tuo forte disappunto per il metodo incivile utilizzato per Lucia, e per troppi altri, disappunto dimostratomi peraltro e appieno da tutti quelli che hanno un cuore. Mi hai cercato, hai voluto parlarmi per condividere “la nausea” che provavo per detto “ignobile autore” e in meno di tre mesi abbiamo “ridato vita” a L.U.C.I.A. con lo scopo di batterci anche per queste arroganze da quattro soldi, che non fanno di certo onore ai tantissimi altri operatori che invece continuano a svolgere il loro compito nella Sanità ed altrove con vera abnegazione e con giusto senso di missione umanitaria.
Ma i nostri propositi sono forse tramontati quasi subito dopo quel 21 Ottobre, quando un altro “male oscuro” è tornato a rendere le tue giornate “guardate da stelle offuscate”, come ebbe a scrivere l’illuminato Prof. Umberto Veronesi in un messaggio inviatoci per la suddetta serata.
Addio Piera, la tua assenza peserà giorno dopo giorno sempre di più, per tutti ed in particolare per i deboli: coloro che ponevi sempre in prima fila.
Grazie di cuore e ancora Addio…
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