Mariangela Pala
24 febbraio 2017
Flag a Porto Torres: Piano di azione per la pesca
Attività mirate per la valorizzazione della pesca attraverso l’utilizzo di risorse comunitarie europee, nazionali e regionali per rivitalizzare un settore in crisi. Il Flag Nord Sardegna, l’Agenzia di sviluppo locale della filiera della pesca si insedia a Porto Torres con un preciso obiettivo
PORTO TORRES - Attività mirate per la valorizzazione della pesca attraverso l’utilizzo di risorse comunitarie europee, nazionali e regionali per rivitalizzare un settore in crisi. Il Flag Nord Sardegna, l’Agenzia di sviluppo locale della filiera della pesca si insedia a Porto Torres con un preciso obiettivo «quello che ci viene dato dalla Comunità europea – ha detto il presidente Benedetto Sechi - ossia di progettare lo sviluppo dal basso delle attività che riguardano il mare, la pesca e l’acquacoltura».
La scelta di Porto Torres per la nuova sede risponde a diverse esigenze: «centralità geografica in area territoriale Flag, consistenza e tradizione della marineria, presenza di Istituti professionali e del Parco Nazionale dell’Asinara e dell’Area Marina Protetta», sottolinea Sechi. Il Flag vera e propria rete intende operare su un’area molto ampia per far arrivare su un territorio che va da Bosa a San Teodoro gli effetti concreti delle politiche europee, « perché i problemi dei pescatori sono enormi in una situazione di crisi gravissima, - aggiunge il presidente Flag NS - su di loro grava una norma recentissima che ha esagerato con il sistema delle sanzioni. E’ assurdo che vi siano delle sanzioni che a volte superano il valore stesso dell’intera imbarcazione e delle attrezzature che stanno sulla barca».
Un modo sbagliato per trattare i problemi della pesca, secondo Sechi, in cui la risorsa locale va tutelata, tracciata e valorizzata «ma con quel tipo di sanzioni si rischia di abbandonare la pesca regolare per incrementare quella illegale». Il Piano di Azione del Flag conta su un budget di 1 milione e mezzo di euro con l’obiettivo di intervenire sul territorio con azioni mirate, «frutto di una lunga e attenda fase di programmazione condivisa con tutti i partner -, continua Sechi - e i temi cruciali sono il rafforzamento delle imprese e la diversificazione delle attività, un nuovo sistema di commercializzazione che lasci ai produttori maggior valore e remunerazione, interventi di ripopolamento e di razionalizzazione delle attività di pesca».
In questa fase il Flag intende investire molto sulla formazione, attraverso due linee di azione: inserimento di nuovi profili professionali nel repertorio regionale, come manager di rete o operatori tecnico-subacquei, ma anche creando o migliorando competenze sulla costruzione e ricostruzione di attrezzi da pesca con utilizzo di materiali ecocompatibili, rivolti a diverse tipologie di destinatari. Per la pesca e acquacoltura la Sardegna mette a disposizione circa 36milioni di euro e «il nostro piano prevede a favore delle imprese di pesca che vogliono accedere a quei bandi un piccolo contributo che gli consenta di predisporre il progetto e la domanda», precisa il presidente Flag.
«A livello locale, è stata attivata una forte sinergia con l’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura, con la quale abbiamo partecipato attivamente alla definizione delle azioni nell’ambito del Prs Regione Sardegna – Strategia 5.8”, - ricorda Sechi,- progettando interventi a supporto delle marinerie del territorio, come piccoli laboratori di trasformazione del pescato e creazione di spazi attrezzati per le attività di pesca e diportismo nei porti di La Maddalena, Santa Teresa e Isola Rossa». A livello europeo, invece il Flag è entrato in un gruppo di lavoro con i Flag di Sardegna, Liguria, Corsica e Catalogna, con l’obiettivo di attivare azioni di lobby verso l’Unione Europea e attivare strumenti di promozione congiunta dei prodotti della pesca e del prodotto turistico.
|