Mariangela Pala
18 febbraio 2017
Asinara, Alcatraz e Robben Island uniti da una rete museale
Storie di boss mafiosi, personaggi politici, ma anche di chi ha lottato per difendere i diritti dei neri. Storie passate dell’isola dell’Asinara, da recuperare e valorizzare, così come avviene ad Alcatraz (nella baia di San Francisco)e Robben Island (Città del Capo), perché attraverso le vicende della penalità si accede all’intero patrimonio della storia istituzionale e sociale di un territorio
PORTO TORRES - Storie di boss mafiosi, personaggi politici, ma anche di chi ha lottato per difendere i diritti dei neri. Storie passate dell’isola dell’Asinara, da recuperare e valorizzare, così come avviene ad Alcatraz (nella baia di San Francisco)e Robben Island (Città del Capo), perché attraverso le vicende della penalità si accede all’intero patrimonio della storia istituzionale e sociale di un territorio. E’ uno degli obiettivi del progetto “Icara - le isole in rete”, presentato dal Gruppo di lavoro “Insieme per le autonomie” presentato questa mattina al Museo del Porto alla presenza del sindaco di Castelsardo, Franco Cuccureddu, e dagli altri promotori dell’dea progettuale, Gianni Tilocca e Marcella Masala.
Il progetto elaborato ed illustrato da Claudio Piras mira alla realizzazione di una rete museale che porti a scambi sui vari modelli di gestione e a delle azioni di marketing promozionale nei tre territori delle isole carceri: Alcatraz, Robben Island e Asinara. Una rete museale per sfruttare la memoria di tre realtà accomunate dalla presenza di carceri di massima sicurezza, e perché tutte insite in parchi nazionali e aree marine protette. «Ormai i modelli di sviluppo girano attorno alle reti, ai network o aggregazioni di tipo tematico che puntano ad attrarre almeno sei milioni di visitatori alla ricerca di esperienze legate alle ex isole carceri dove sono stati ripristinate celle e parlatoi», ha detto Franco Cuccureddu.
Nelle ex colonie penali di Alcatraz e Robben Island ci sono milioni di visitatori che ogni anno visitano le strutture attratti dalle storie e dalle leggende che ruotano attorno ai personaggi come il boss della mafia americana Al Capone o allo stesso leader dei movimenti di emancipazione dei neri, Nelson Mandela. Uomini e luoghi di cui è stata valorizzata l’esperienza carceraria. «Il valore importante è non perdere quella memoria del carcere dell’Asinara, dove soggiorno il capo dei capi Totò Riina e questo è possibile solo creando una rete internazionale dove il nome Asinara-carcere sia riportato nel biglietto d’ingresso del museo carcerario di Alcatraz e Robben Island», ha aggiunto Cuccureddu.
L’isola ha infatti tanto da raccontare, a partire dagli anni in cui fu colonia penale, quando negli anni del 41 bis ospitò i boss mafiosi Totò Riina e Bagarella e dopo, altri personaggi vi soggiornarono come appunto Matteo Boe, Cutolo, Vallanzasca e i brigatisti Curcio e Franceschini. E non mancarono i giudici Falcone e Borsellino che proprio nell’isola studiarono le carte per il maxi processo. Ricordi e memorie, patrimonio di un possibile museo internazionale proposto attraverso il progetto Icara che per attuarsi ha bisogno della sottoscrizione di un protocollo da parte di Regione, Ente Parco e Comune di Porto Torres e insieme del Governatore della California e del Sindaco di Città del Capo, oltre che dei rispettivi responsabili dei parchi.
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