Red
16 febbraio 2017
Le bellezze pittoriche delle scuole andine a Palazzo Ducale
Negli spazi della sala Duce, da oggi a giovedì 16 marzo, la mostra “Barocco andino contemporaneo: l’influenza dei maestri italiani nella Scuola di Cuzco”
SASSARI – Aperta oggi (giovedì), la mostra “Barocco andino contemporaneo: l’influenza dei maestri italiani nella Scuola di Cuzco (Perú)”, che fino a giovedì 16 marzo, potrà essere visitata negli spazi della sala Duce di Palazzo Ducale, a Sassari. Argomenti portanti di questa mostra, che presenta al nord Sardegna una singolare forma d'arte ancora poco conosciuta al pubblico italiano, saranno i temi espressivi della pittura delle scuole andine, dalle cosiddette gerarchie agli arcangeli musici, passando per gli arcangeli archibugieri, quindi ancora la Madonna vista come Madre Terra, il culto dei santi sino ad arrivare ai laboratori contemporanei di pittura di Cuzco.
Nel percorso, che si sviluppa all'interno degli spazi della sala Duce, trasformata in luogo dell'arte e della cultura dopo gli importanti lavori di manutenzione del 2015, sono proposte le opere pittoriche dei diversi laboratori artistici che tuttora operano a Cuzco, in Perù. La mostra, aperta eccezionalmente per la stampa, questa mattina, alla presenza dell'assessore comunale alla Cultura e Turismo Raffaella Sau, è curata da Mario Ibba, Sabina Locatelli, Alessandro Ponzeletti e Riccardo Scotti e, oltre al patrocinio del Comune di Sassari, ha ottenuto quelli della Presidenza del Consiglio regionale della Sardegna, della Fondazione di Sardegna oltre che dalla Escuela Superior Autónoma de Bellas Artes “Diego Quispe Tito”, di Cuzco. L'evento è sostenuto anche da privati: Belle Epoque (Alghero) e Comunica Sassari. «Oggi, uno sguardo lungo ci porta al di là dell'Oceano Atlantico – ha dichiarato Sau – a scoprire un'arte che trova le sue origini in Europa e che poi si evolve con le caratteristiche proprie del paese di origine di questi straordinari pittori».
Ed i riferimenti sono ai maestri italiani quali il frate gesuita Bernardo Bitti, Matteo Perez de Alessio ed Angelino Medoro. E di questi ha parlato lo storico Ponzeletti nel presentare la mostra sul barocco andino contemporaneo che lega la Sardegna alle creste delle Ande. Un legame che vede il pittore gesuita Bernardo Bitti, «con un cognome inequivocabilmente sardo», che fu il primo dei tre pittori che dal 1575 andò a Cuzco e lì iniziò a dipingere e dar vita a soggetti sacri che poi crearono la base per i tanti pittori della scuola andina. La mostra si divide in varie sezioni che sviluppano i temi delle gerarchie agli arcangeli musici, degli arcangeli archibugieri, quindi della Madonna vista come Madre Terra, del culto dei santi e dei laboratori contemporanei di pittura di Cuzco.
Alla mostra sono legati anche alcuni eventi collaterali. Il primo, in programma ad Alghero, nella Galleria “Belle Epoque”, in Via Columbano 31, da sabato 18 febbraio a mercoledì 15 marzo, dalle ore 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 20), vedrà esperti illustrare l'influenza europea e preincaica sul vestiario, armi e strumenti musicali tipici dell'iconografia del barocco andino. Saranno mostrati degli archibugi spagnoli dell'epoca ed altri manufatti originali. L'appuntamento, con ingresso libero, porta il titolo di Arcangeli, madonne e santi: influenza europea e preincaica sull’iconografia del barocco andino. A questi incontri, si aggiungono alcune visite ai luoghi del barocco spagnolo nel centro storico di Sassari, con l'intervento dello storico dell'arte Alessandro Ponzeletti. Gli orari di apertura della mostra a Palazzo Ducale, prevedono ingressi da lunedì a venerdì, dalle ore 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19; sabato, dalle 10 alle 13; domenica chiuso. È possibile richiedere visite guidate. L'ingresso è libero.
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