Mariangela Pala
8 febbraio 2017
Porto Torres, ludopatia: un piano per contrastare il gioco d’azzardo
La commissione sulle politiche sociali presieduta da Francesco Tolu trova unanimità sulla delibera che impegna il sindaco e la giunta ad attivare le opportune iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza sui rischi di dipendenza derivanti dall’abuso del gioco d’azzardo
PORTO TORRES - Un piano di contrasto e prevenzione contro la ludopatia e le slot machine. La commissione sulle politiche sociali presieduta da Francesco Tolu trova unanimità sulla delibera che impegna il sindaco e la giunta ad attivare le opportune iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza sui rischi di dipendenza derivanti dall’abuso del gioco d’azzardo.
Una discussione ed un confronto da cui sono emerse alcune proposte ad integrazione della delibera a partire «da un’ordinanza restrittiva che impone ai gestori delle sale da gioco di limitare gli orari di apertura degli esercizi commerciali, una presa di posizione per far capire che ci sta a cuore il problema», ha detto il presidente Tolu, ma anche un censimento per capire l’entità del fenomeno e individuare gli esercenti virtuosi che hanno rifiutato di adottare le slot machine e fornire a questi ultimi pubblicità sul sito del comune e distinguerli con un simbolo esposto sulla porta dell'esercizio (scaturito da concorso di idee rivolto alle scuole medie/superiori) che renda visibile la scelta fatta e magari fornire premialità con detrazione della Tari.
«Provvedimenti che intendiamo applicare anche con il coinvolgimento di associazioni locali come l’Agad che tratta i problemi della ludopatia per fare sensibilizzazione attiva presso sale gioco, e di associazioni di categoria come la Confcommercio», ha sottolineato l’assessore ai servizi sociali, Rosella Nuvoli. Iniziative che vedranno la presenza degli operatori del Serd nelle prossime commissioni consiliari volute dal presidente Tolu. Una scelta condivisa da tutti i commissari unita all’adesione al manifesto dei “sindaci” per creare rete dei comuni “No Slot”ed adottare un regolamento in virtù della carenza di una normativa adeguata in grado di affrontare una problematica – quella della dipendenza da gioco con vincita in denaro – intesa come comportamento distruttivo simile a quello dell’alcolismo e delle altre droghe pesanti.
Regole che possano limitare orari e luoghi destinati al gioco patologico inquadrato ormai come una malattia sociale che crea scompiglio all’interno del tessuto familiare già duramente colpite dal disagio socio-economico.
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