Red
7 febbraio 2017
Cormorani, pescatori oristanesi ancora sul piede di guerra
La presenza dei cormorani nei compendi ittici locali è sempre pressante. I pescatori ritengono di prioritaria importanza pianificare da subito ulteriori azioni ed attività di contrasto e contenimento
ORISTANO - All’ indomani della grande manifestazione del mondo agricolo promossa a Cagliari da Coldiretti Sardegna nella giornata di mercoledì 1 febbraio, i pescatori dei compendi ittici di Cabras, Santa Giusta, Is Benas e Marceddì scrivono all’ Assessore all’ Ambiente Donatella Spano. E’ costante tra i pescatori la preoccupazione e la paura che anche il 2017 sia una stagione di forti perdite economiche. La presenza dei cormorani nei compendi ittici locali è infatti sempre pressante. I pescatori ritengono di prioritaria importanza pianificare da subito ulteriori azioni ed attività di contrasto e contenimento.
Nei compendi ittici oristanesi il piano di contenimento dei cormorani ha preso avvio a dicembre, con due mesi di ritardo. Un provvedimento di controllo conseguito, con una azione congiunta di Regione, provincia e corpo di vigilanza forestale, a lungo atteso dai tanti operatori della pesca e, fortemente, richiesto da Coldiretti Oristano e Uecoop Sardegna a tutela di un settore economico rilevante per l’ oristanese. Elaborato dalla Regione Sardegna ed approvato dall’ ISPRA il piano, da avviare nel mese di ottobre, consente un abbattimento del 5% del numero di uccelli ittiofagi. Un numero molto limitato che certifica come il Piano contenga al minimo gli abbattimenti, utilizzando le doppiette per spaventare i volatili, come azione di deterrenza, con l’ obiettivo di spostare gli animali dalle aree più pescose.
I pescatori richiedono all’ assessore Regionale all’ Ambiente Donatella Spano un intervento immediato ed incisivo sulla problematica. In primis recuperare il tempo perduto. I due mesi di ritardo con il quale sono state avviate le azioni di contenimento sommati alla notevole e visibile attività predatoria degli uccelli ittiofagi hanno causato serio nocumento in tutti i compendi ittici. Occorre ora recuperare i 60 giorni di inerzia, a tutela del reddito e della attività dei pescatori. Serve, inoltre, semplificare le procedure di attuazione, così da avere una attività continuativa di allontanamento dei volatili dalle aree di pesca, fermo restando il contingente di contenimento definito.
L’ assenza del Piano nello scorso anno, i ritardi di attuazione nella attuale stagione e la discontinuità nella realizzazione – affermano i pescatori- di fatto ha distrutto o compromessoil novellame per i prossimi anni. In tal senso è prioritario attivare delle procedure che sblocchino le risorse già stanziate per gli indennizzi, tutt’ora inutilizzate, causa una procedura burocratica complessa e laboriosa, infine, è necessario lavorare a un percorso di risarcimento del danno che sia celere e congruo. «Ci attendiamo - concludono – che le rivendicazioni portate nella manifestazione di protesta per risolvere la problematica trovino risposte soddisfacenti, in caso contrario siamo pronti ad azioni vigorose ed eclatanti».
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