Mariangela Pala
1 febbraio 2017
A Porto Torres 895mila passeggeri: 2016 con il segno più
A Porto Torres, il nuovo bilancio 2016 si attesta a quota 895 mila passeggeri, con un più 27,25 per cento rispetto allo scorso anno
PORTO TORRES - Si chiude con circa 4 milioni e 430 mila passeggeri il bilancio 2016 dei porti del Nord Sardegna. Una crescita superiore al 17,2 per cento, pari a circa 650 mila unità in più rispetto al 2015, che segna un ulteriore record ed un’uscita sempre più rapida dalla crisi. A Porto Torres, il nuovo bilancio 2016 si attesta a quota 895 mila passeggeri, con un più 27,25 per cento rispetto allo scorso anno, mentre Golfo Aranci sfiora quota 600 mila, con un distacco percentuale, rispetto al 2015, del 14,10 per cento.
Superano i 9.100 i movimenti nave sui tre porti: 6280 su Olbia, 1100 su Golfo Aranci e 1770 su Porto Torres. Dati, questi ultimi, che portano in alto anche il tonnellaggio di merci trasportate su gommato: quasi 5 milioni e 795 mila le tonnellate movimentate, con un + 3,3 per cento rispetto al 2015. A queste si aggiungono oltre un milione di tonnellate di rinfuse solide e oltre 500 mila di liquide, registrate interamente su Porto Torres. Ma è, in particolare, sul versante passeggeri che l’Autorità portuale del Nord Sardegna si attesta ancora in cima ai porti del Mediterraneo, con dati tre volte superiori al cabotaggio di Barcellona (con un milione e 300 mila passeggeri) e doppio rispetto a Genova (2 milioni e 100 mila passeggeri circa al netto delle crociere).
E collegamenti multipli su tutto il versante centro settentrionale dell’area tirrenica della penisola, sulla Spagna e sulla Francia. Statistiche che, ancora una volta, evidenziano la strategicità dei tre scali di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres. «Senza includere le crociere – spiega Pietro Preziosi, Commissario Straordinario dell’Autorità portuale – e calcolando il calo generale del trasporto marittimo, il Nord Sardegna ha raggiunto numeri impressionanti di sviluppo negli ultimi dodici mesi. Circa 650 mila passeggeri in più, 400 mila dei quali solo ad Olbia, sono la prova che queste tre realtà costituiscono un ruolo chiave nel trasporto marittimo in Sardegna, sempre più porta del mediterraneo. Una leadership a livello internazionale sulla quale è necessario fare alcuni approfondimenti di carattere economico e politico».
Un dato globale che si avvicina al primo anno di crisi, il 2011, quando nei tre scali si raggiunse quota 4 milioni e 408 mila, un milione in meno rispetto alla vetta del 2009. «Nonostante sia prematuro fare delle previsioni – continua Preziosi – l’obiettivo per il 2017 è quello di accorciare ancora le distanze con i cosiddetti anni d’oro. Probabilmente i numeri del 2009 saranno difficilissimi da raggiungere ma, se rapportiamo il dato 2016 allo scenario europeo attuale, possiamo ritenerci più che soddisfatti». Ai passeggeri trasportati su traghetto vanno aggiunti anche quelli crocieristici che, dato definitivo, nel 2016 sono stati 210 mila e 386, così ripartiti: 193.750 su Olbia (108 navi), 2.570 su Golfo Aranci (13 navi) e 14.066 su Porto Torres (9 navi).
«Sono dati che racchiudono un grande lavoro – conclude il Commissario Straordinario. Le compagnie hanno deciso di investire su questa parte di isola con nuove linee ed un incremento delle frequenze giornaliere. L’Autorità Portuale, benché commissariata da oltre tre anni, ha profuso un impegno che è andato ben oltre l’ordinaria amministrazione che, solitamente, si è soliti portare avanti in queste situazioni. Un impegno che ha visto accanto all’Ente la costante presenza della Capitaneria di Porto e di tutti gli operatori portuali che hanno saputo gestire questi volumi record, con un livello di security elevato, senza particolare disagio per l’utenza».
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