Red
21 dicembre 2016
Musica e cultura: Iscandula ricorda Adamo Billai
Domani, Uta ospiterà il ricordo del maestro di launeddas, nel cinquantenario dalla sua scomparsa. A tirare le fila, Dante Olianas, il presidente dell'Associazione Iscandula
UTA - Un destino tracciato da un dono: per il suo battesimo il padrino gli regalò “su stracasciu” (la custodia porta launeddas). Sopra, vi era incisa la data: era il 1873. Al suo interno, il maestro di Uta Adamo Billai riporrà gli strumenti (da lui costruiti, come da tradizione) che lo faranno diventare un maestro tra la seconda metà del 1800 ed il 1900. Una fama che gli consentirà di partecipare nel 1939 al raduno dei più importanti suonatori della Sardegna al Bastione di Cagliari. Nell'anniversario dei 50 anni dalla sua morte, un evento vuole mantenere vivo il ricordo e tramandare la sua straordinaria esperienza di suonatore che ha animato la vita del paese e di tutto il Campidano. Prima spazio alle testimonianze dirette, ai ricordi agli studiosi; a seguire un concerto sulle note delle launeddas, una vera festa di musica e balli. L'appuntamento è per domani, giovedì 22 dicembre, alle ore 18, nel Centro sociale di Uta. Durante la serata, in un convegno saranno presentati i risultati delle ricerche sui documenti visivi, sonori e biografici di un suonatore attivo fino all'età di novant'anni.
Ad introdurre l'evento, i saluti del sindaco di Uta Giacomo Porcu, del presidente della Pro Loco di Uta Romano Mossa, del presidente dell'associazione culturale Iscandula Dante Olianas e del rappresentante del direttivo di Assòtziu Launeddas Sardìnnia Stefano Cara. Il moderatore, tra aneddoti e curiosità, è il giovane ricercatore di Uta Marcello Trucas, anche lui suonatore. Daranno il loro personale contributo i nipoti Antonio, Efisio e Salvatore Billai. La parola passerà quindi a Raffaele Lobina di Capoterra, che ha conosciuto di persona il maestro, ed a Luisu Piano, un appassionato di launeddas che ha custodito uno strumento di Billai per oltre sessant'anni. In chiusura del primo ciclo di interventi, Tonino Leoni, che ha studiato la lunga carriera di Billai. A corredo la proiezione di un filmato d'epoca di Giuannicu Billai, che mostra il ballo accompagnato dal suono delle launeddas di un altro maestro, Dionigi Burranca.
Si aprirà quindi un'altra sezione del convegno in cui ci sarà la presentazione delle ricerche effettuate da giovani suonatori di launeddas, collaboratori dell'Associazione. Parlerà per primo Marcello Trucas, che ha rintracciato gli strumenti originali di Adamo Billai ed altri documenti; a seguire, Michele Deiana, che ha analizzato le caratteristiche generali e sonore della launeddas del maestro; poi ancora Gianluca Piras, che ne ha misurato le caratteristiche tecniche (in base anche alle registrazioni) seguendo il preciso schema dell'antropologo danese Andreas Fridolin Weis Bentzon; ed infine, Riccardo Cuccu, che ha ricostruito una copia fedele degli strumenti originali. A tirare le fila, Dante Olianas, il presidente dell'Associazione Iscandula, che riferirà di una ricerca per immagini (foto e video noti e rari) sulla figura del maestro di Uta.
Lasciati da parte gli studi è tempo quindi di prendere in mano le launeddas e suonare. Gli interpreti, su strumenti originali del maestro ed altri, saranno gli stessi giovani ricercatori. A fine serata, le suonate libere ed il ballo sardo faranno da cornice ad un buffet di prodotti sardi. Curiosi ed appassionati potranno ammirare la mostra multimediale “Nimbus” dell'Associazione Iscandula basata sui materiali fotografici, sonori e cartacei raccolti dall'antropologo danese Andeas Fridolin Weis Bentzon. Si tratta delle prime testimonianze e registrazioni sul campo effettuate tra il 1955 ed il 1965 in Sardegna dallo stesso Bentzon, un vero pioniere.
Nella foto: Adamo Billai
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