«Giovedì 22 dicembre sarà una data storica per la città» ripete l´assessore alla Cultura Gabriella Esposito del comune di Alghero. Considerate le innumerevoli vicissitudini capitate nel lungo percorso che porterà all´inaugurazione del Museo Archeologico non potrà che essere così. Cresce l´attesa in città
ALGHERO - 22 dicembre 2016. Giovedì rischia di diventare una di quelle date che entrerà di diritto nella storia culturale della città di Alghero. Dopo un'attesa di circa dieci anni, aprirà le porte il Museo Archeologico della città (ore 18) in quello che era l'ex Carceretto di Alghero, il complesso ricompreso nel collegio dei Gesuiti col doppio ingresso da via carlo Alberto e Piazza Lo Quarter. Una giornata ricca di cultura: dalle ore 16,30, infatti, nella sala convegni della Fondazione Meta sarà presentata la candidatura a Capitale italiana del 2018 [
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Dopo un primo tentativo di apertura nel 2015 (erano perfino state individuate due date, a giugno e dicembre), nuovi problemi ne avevano impedito l'inaugurazione. Per la città insomma, si tratta di un vero evento se si considera la lunga gestazione per la ristrutturazione prima e l'allestimento poi. Problemi e disagi che in corso d'opera ne hanno sempre ostacolato l'apertura, fino all'ultima infuocata polemica tra gli ex sindaci Lubrano [
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LEGGI] datata 2012.
Era il
1 dicembre 2004 quando l'amministrazione Tedde consegnò i lavori all’impresa Sipe srl di Roma con un primo investimento di 685.000 euro, ottenuti in parte da un finanziamento rientrante nel programma del P.I.T. “Dalla Costa del Corallo al Logudoro Mejlogu” e in parte da fondi di bilancio [
LEGGI]. Lavori che sarebbero dovuti terminare in sette mesi. Previste allora opere di consolidamento murario e delle volte, ridefinizione dell’accesso all’immobile dal versante del piazzale del quartiere, rifacimento delle pavimentazioni, degli impianti, l’installazione di un elevatore per facilitare l’accesso ai disabili. Poi il disinteressamento delle amministrazioni e una lunga serie di inconvenienti, tra cui importanti infiltrazioni dal tetto, hanno sempre ostacolato l'ultimazione delle opere. Fino ai giorni nostri con l'assessorato alla Cultura e l'amministrazione impegnate per chiudere gli interventi con la Soprintendenza e mettere la parola fine ad un'attesa lunga circa dieci anni.
Tra le altre cose, al suo interno troverà spazio la mostra didattica sulle campagne di scavi del sito nuragico di Sant’Imbenia. I visitatori potranno ammirare la Sezione del Mare, con la ricostruzione di ambiente della capanna dei ripostigli del villaggio di Sant’Imbenia e con l’esposizione di tre reperti navali. Si tratta parte del carico di due vascelli, di epoca romana e di epoca medioevale scoperti nei pressi della spiaggia “Mariposa” e dei reperti del XV° secolo scoperti a Capo Galera. Insomma, l'attesa è finita.
Nelle foto: la gallery realizzata nel maggio 2015