Lucilla La Puma
20 aprile 2007
Pasquale Chessa dialoga con Gianni Berengo Gardin
Al Festivalguer la Sardegna di ieri attraversata dalla fotografia
ALGHERO - Prosegue il viaggio di Festivalaguer. Tra gli illustri “pionieri” della parola e del mondo, che guidano il tour culturale, partito il 7 Aprile e dedicato agli argomenti della scienza, della letteratura, del giornalismo, del cinema, e della fotografia tra avventure nel reportage e nel documentario televisivo, domenica 22 Aprile, alle 19 nella sala San Francesco, sarà la volta del fotografo Gianni Berengo Gardin. L’autore, punto di riferimento per il mondo della comunicazione visuale internazionale, sarà presentato dall’autorevole voce di Pasquale Chessa, vicedirettore di Panorama, appassionato di vela latina e di casa ad Alghero. Gardin nasce a Santa Margherita Ligure nel 1930, ma vive in diversi luoghi dell’Europa, da Roma alla Svizzera, da Venezia a Milano. Comincia ad interessarsi di fotografia nel 1954. Nel 1955. L’incontro con Mario Pannunzio lo porta alla redazione de Il Mondo, testata con la quale inizia una lunga collaborazione e dalla seguono quelle con le più importanti riviste di stampa illustrata italiana e straniera quali Domus, L'Espresso, Time, Stern, Vogue, Du, Le Figaro, Touring Club Italiano, diventando un punto di riferimento per il mondo della comunicazione visuale. La creatività di Gardin è stata celebrata al Museum of Modern Art di New York, alla George Eastman House di Rochester, nella Biblioteca Nazionale di Parigi, agli Incontri Internazionali di Arles, nel Mois de la Photo di Parigi, alle gallerie FNAC, nel Museo dell'Elysée a Lausanne. Nel 1994 le sue stampe sono state inserite nella mostra dedicata all'Arte Italiana presso il Guggenheim Museum di New York. Durante gli Incontri Internazionali di Fotografia, gli viene consegnato un importante riconoscimento, l'Oskar Barnack - Camera Group Award. I suoi reportage in Sardegna degli anni sessanta imprimono gli orizzonti, i gesti della gente, non smussano gli angoli ma ci mostrano l'altra faccia della verità sociale del tempo.
Nella foto Pasquale Chessa
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