ALGHERO – La nuova galleria d’Arte “Al Matzem” terrà il battesimo della mostra dello scultore algherese Antonello Alloro. Stasera alle ore 19,00 in Via Ambrogio Machin, quindi nel cuore del centro storico di Alghero, un artista algherese tutto tondo, presenterà i suoi lavori. La mostra dal titolo “Racconti di cemento”, mostrerà la capacità di Antonello di plasmare una materia fredda e difficoltosa. Antonello Alloro è homo Faber, ovvero artefice, capace di creare, costruire, trasformare la materia, adattandola ai suoi intuiti artistici. E la vena artistica di Alloro, è stata sposata nel progetto complessivo di creare ad Alghero un altro spazio espositivo, da Fabiola Chessa.

E “Al Matzem” (al magazzino), lo spazio espositivo mira ad ospitare artisti sardi che vogliono proporsi al pubblico, senza nulla chiedere in cambio. E Fabiola Chessa, stimata docente di materie umanistiche nei Licei di Alghero, con entusiasmo si tuffa nell’intrapresa, “cede” il locale di sua proprietà, e spera solo che la città risponda alla chiamata, offrendo in cambio momenti di riflessione nel guardare opere d’arte, plasmate da mani che seppur ruvide di chi “racconta cemento”, mostrano delicatezza e una vena artistica sconfinata.

Sarà presente all’inaugurazione l’artista Giuseppe Carta, pittore e scultore di Banari, grande personaggio nel firmamento sardo e famoso nel mondo. E’ sua l’opera di cinque grandi peperoncini in bronzo (Capsica Red Light), realizzata in occasione dell’inaugurazione del Consolato Italiano nella città di Chongqing nella Cina centro- meridionale, alla presenza del Ministro degli esteri Gentiloni. Ci saranno anche le ragazze dell’Alghero calcio A5 femminile, disponibili a “raccontare” le sculture di Antonello Alloro, nonché di farsi conoscere, e far conoscere e promuovere la loro attività sportiva. La mostra sarà aperta al pubblico fino a Venerdì 6 Gennaio 2017, la lunedì al venerdì, dalle 18 alle 21, il sabato e la domenica dalle ore 110 alle 13 e dalle 17 alle 21 con ingresso libero.

Nella foto: un’opera realizzata ad Antonello Alloro