S.A.
10 novembre 2016
Diossina campo nomadi, si accende la protesta
L´attività di incenerimento prosegue senza sosta e senza limiti, nonostante proteste e denunce degli abitanti e lavoratori dei quartieri di Mulinu Becciu e Su Planu, così come delle associazioni ecologiste
CAGLIARI - «L'attività di incenerimento prosegue senza sosta e senza limiti, nonostante proteste e denunce dei disgraziati abitanti e lavoratori dei quartieri di Mulinu Becciu (Cagliari) e Su Planu (Selargius), così come delle associazioni ecologiste. Ancora pericoli per la salute, ancora degrado, con cittadini che si sentono impotenti e istituzioni che non sempre svolgono un'adeguata attività di controllo e di prevenzione di tali fenomeni illeciti».
È una parte della lettera-denuncia inviata dagli appartenenti al Gruppo di intervento giuridico e Amici della terra, e sottoscritta da oltre 300 abitanti della zona e dal comitato No Diossina, al prefetto, ai sindaci di Cagliari e Selargius, al comandante provinciale dei carabinieri e al direttore del corpo forestale, per denunciare la precaria situazione in cui sono costretti a vivere i cittadini a ridosso del campo nomadi sulla statale 554 a causa dei continui incendi per smaltire ogni genere di rifiuto.
Nella lettera si chiede un intervento urgente alle istituzioni col sequestro dell'area. «Riteniamo sia necessario bloccare definitivamente, ora, subito, adesso, una nuova situazione di degrado ambientale altamente rischiosa per la salute pubblica dei residenti. A questo punto ogni giorno che passa crescono i pericoli ambientali e sanitari».
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