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7 aprile 2007
Suor Marzia 40 anni “in guerra”
Suor Marzia Feurra, missionaria della Consolata, 40 in Somalia, consorella di suor Leonella Sgorbati (uccisa a Mogadiscio il 17 settembre 2006) racconterà la sua esperienza nel martoriato Paese africano
ALGHERO - Dopo la caduta della dittatura di Siad Barre nel 1991, la Somalia è sede di sanguinosi scontri per la conquista del potere. Gli interventi militari di Stati Uniti e contingenti di pace internazionali (dal 1992 al 1995) non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. La guerra ha portato anche una terribile carestia. I tentativi di dialogo non sono riusciti a far trovare un accordo tra le diverse parti in conflitto. Tra periodi di massima violenza e altri in cui si intravedeva il raggiungimento della calma, oggi la situazione sembra nuovamente precipitare. In questi 16 anni di guerra, le suore della Consolata, tra queste suor Marzia Feurra, non hanno voluto abbandonare il Paese. Il Centro di Educazione alla Pace e alla Mondialità “Padre Salvatore Carzedda”, in collaborazione con l’Ufficio Missionario Diocesano, all’interno degli incontri promossi nell’ambito dei “Diritti Umani”, organizza un incontro per parlare con suor Marzia della situazione in Somalia e invita tutti ad ascoltare la testimonianza della suora sarda che da 40 anni lavora nel Paese in guerra, e che, tra l’altro, è stata vicino fino all’ultimo alla consorella suor Leonella Sgorbati, uccisa a Mogadiscio il 17 settembre dello scorso anno. L’incontro si terrà giovedì 12 aprile, alle ore 19.00, presso il Salone del Seminario di via Sassari (Alghero) e avrà come titolo: «Somalia: “La negazione di essere un popolo libero”».
Nella foto: Suor Marzia
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