La giunta regionale accellera le procedure sule aree di crisi industriale non complessa. Polemiche su Alghero esclusa dalle aree complesse come Sassari e Porto Torres. Il sindaco Bruno qualche settimana fa ha minacciato l'uscita dalla Rete Metropolitana
ALGHERO - Sono dieci le aree di crisi industriale non complessa individuate dalla Regione. Come previsto dal decreto MISE del 4 agosto scorso, la Giunta regionale, con delibera approvata oggi, ha identificato i Sistemi Locali del Lavoro che rientrano nelle agevolazioni previste dalla legge. Le aree sono identificate nei sistemi locali del lavoro di Fonni, Macomer, Nuoro, Thiesi, Nurri, Olbia, Sanluri, Villacidro, alcuni comuni del sistema locale del lavoro di Cagliari e il comune di Alghero.
Ai sensi del decreto del MISE, erano candidabili quali aree di crisi non complessa i Sistemi Locali del Lavoro specializzati nel comparto manifatturiero, a esclusione di quelli a specializzazione agricola o turistica, con dinamiche negative del mercato del lavoro e della produttività. La Regione Sardegna poteva candidare territori che avessero una popolazione residente non superiore al 35% del totale regionale. «La misura – ha detto l’assessora Maria Grazia Piras – è pensata in maniera specifica per il comparto manifatturiero. Ciò consente di avere uno strumento importante per favorire investimenti in alcune aree della Sardegna nelle quali la crisi del settore manifatturiero è stata più acuta».
La doccia fredda per la Riviera del corallo è diventata, dunque, ufficiale, dopo le polemiche delle scorse settimane. La delibera odierna che ruota attorno ai benefici della legge 181 del 1989, permetterà alla Regione e al MISE di attivare azioni tese ad attrarre investimenti esterni e agevolare investimenti di imprese sarde nel comparto manifatturiero. Ma sono ben altre le risorse in ballo nelle aree di crisi complesse a cui Alghero legittimamente aspirava di entrare, essendo storicamente legata all'asse Porto Torres-Sassari.
Contro l'esclusione si è schierato il sindaco di Sassari Nicola Sanna [
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LEGGI] e naturalmente il primo cittadino di Alghero Mario Bruno che aveva definitivo inaccettabile la scelta inaccettabile, minacciando l'uscita dalla Rete Metropolitana [
LEGGI]. Dopo il silenzio degli ultimi giorni sulla vicenda, oscurata dall'altra vertenza in ballo sull'aeroporto, sarà auspicabile un intervento ancora più deciso dell'amministrazione comunale nei confronti di una giunta regionale che non solo non ha fatto un passo indietro ma sta consolidando la sua presa di posizione nei confronti del territorio algherese.