A.B.
29 ottobre 2016
Palazzo Siotto presenta il Sunday di Was
Questa sera, alle ore 21.30, il nuovo disco di Andrea Cherchi verrà presentato in anteprima a Palazzo Siotto. La chitarra acustica, a differenza di altri lavori, è presente in sole due canzoni e viene sostituita dalla chitarra elettrica. E proprio questo tipo di evoluzione ha causato un affrontare diversamente le melodie vocali
SASSARI - Dopo il precedente “A New Place Soon Old”, uscito nel 2013 per “De Ambula Records” (etichetta di Lanciano che vanta nel roster artisti quali Ulan Bator, Herself e Diverting Duo), Was, al secolo Andrea Cherchi, giunge alla sua seconda fatica musicale, che rappresenta una decisa svolta rispetto al passato, introducendo elementi di elettronica ed elettricità prima del tutto assenti. Il disco, dal titolo “Sunday”, la cui realizzazione è iniziata subito dopo l’uscita del precedente, è fortemente differente nell’approccio e nella composizione rispetto alle prime uscite del giovane cantautore di Guspini.
Il risultato si palesa in un certo tono elettronico, che traspare in tutto il disco. La chitarra acustica, a differenza di altri lavori, è presente in sole due canzoni e viene sostituita dalla chitarra elettrica. E proprio questo tipo di evoluzione ha causato un affrontare diversamente le melodie vocali.
Uscito l’11 ottobre per le etichette DeAmbula Records, “Costello's” e “Tiny Speaker”, il disco ha già ricevuto numerose critiche e recensioni positive nei magazine on-line e cartacei e, dopo i vari streaming sulla rete, verrà fisicamente presentato al grande pubblico in un concerto dal vivo, questa sera (sabato), alle ore 21.30, a Palazzo Siotto, a Sassari. L’ottocentesco Salone dei Ritratti di Via dei Genovesi 114, già palco per musicisti del calibro di Edda, Appino, Colapesce e Simonne Jones, sarà il teatro d’eccezione del release party. Durante il concerto, organizzato dall’associazione Le Officine e dalla Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto”, Was sarà accompagnato da Roberta Etzi e da Mauro Vacca dei Pussy Stomp.
Nella foto: Andrea Was Cherchi
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