A.B.
22 ottobre 2016
Giochi Europei per dializzati e trapiantati: Cagliari c´è
Il capoluogo regionale si candida ad ospitare la decima edizione della manifestazione, in programma nel 2018
CAGLIARI - L’Italia, e la città di Cagliari in particolare, è candidata per ospitare la decima edizione dei Giochi Europei per dializzati e trapiantati, previsti per fine primavera del 2018. Lo ha annunciato Giuseppe Canu, presidente dell’associazione sarda degli emodializzati e trapiantati e del Forum Sport Italia, che partecipa ai giochi europei dei trapiantati e dializzati. Lunedì 24 e fino a mercoledì 26 ottobre, in città sarà presente la delegazione della Commissione dei Giochi Europei, che dovrà fare il sopralluogo nei siti sportivi in cui si prevede far svolgere le gare e, alla fine, sciogliere la riserva ed eventualmente assegnare a Cagliari l’organizzazione dei giochi in rappresentanza dell’intera nazione italiana.
Nel tour cittadino, la delegazione avrà modo di incontrare il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e l’assessore comunale allo Sport Yuri Marcialis, che da subito hanno sposato la possibilità di patrocinare l’evento. Le discipline in cui si cimenteranno gli atleti sono ciclismo (su strada e a cronometro), atletica leggera (tutte le discipline, più minimaratona e corsa campestre), nuoto, tennis, golf, volley, bocce, tennis tavolo, bowling, badminton, freccette, a cui potrebbero aggiungersi altri sport non di contatto fisico, sulla base delle richieste delle squadre partecipanti. Ai giochi, che hanno una durata di otto giorni (da domenica a domenica), è prevista la partecipazione di oltre cinquecento atleti, più accompagnatori e dirigenti sportivi, con un importante ritorno d’immagine per la Sardegna.
A luglio, i Giochi si sono svolti in Finlandia, a Vantaa, e la delegazione azzurra, composta da trentatre atleti, ha conquistato ventitre medaglie, di cui cinque d’oro. La rappresentanza isolana, con Walter Uccheddu ha conquistato la medaglia d’argento della categoria trapiantati, nella 20chilometri in linea di ciclismo, gareggiando contro atleti di tutto rispetto, mentre due anni fa, a Cracovia, Uccheddu si era laureato campione europeo nella categoria dei dializzati. «In queste settimane abbiamo fatto un lavoro immane per individuare i migliori siti in cui svolgere le gare – ha dichiarato Giuseppe Canu – ma abbiamo già raggiunto molti degli obiettivi che ci eravamo prefissati, compresa la partecipazione di tantissime personalità del mondo dello sport e della sanità, con cui abbiamo già costituito il Comitato organizzativo in quanto, oltre a garantire la serietà e l’agonismo nello spirito “decubertiano” delle gare, i nostri atleti necessitano anche di un sostegno sanitario sempre operativo, soprattutto per chi gareggia e deve sottoporsi a dialisi a giorni alterni».
|