S.A.
19 ottobre 2016
Continua emergenza cormorani Oltre 2,5 mln persi per la pesca
Le zone umide più significative della zona di Oristano hanno registrato negli ultimi anni un aumento importante nel numero degli uccelli. Piano contenimento della Regione fermo al palo
ORISTANO - Sono tanti e in forte aumento i cormorani presenti negli stagni oristanesi. E con loro cresce la stima sui danni. E' il quadro che disegna la Coldiretti che sollecita, ancora una volta, l'attivazione della delibera regionale sugli abbattimenti. Le zone umide più significative della zona di Oristano hanno registrato negli ultimi anni un aumento importante nel numero degli uccelli. Dai monitoraggi eseguiti dall'Amministrazione provinciale di Oristano risulta che in sei anni, dal 2008 al 2014, sono aumentati dell'86,50 per cento, passando dagli 8.384 del dicembre 2008 ai 15.636 del dicembre del 2014.
Un aumento così sensibile delle presenze ha provocato immediate ripercussioni economiche per i pescatori dei compendi. Un cormorano, mangia infatti, 310 grammi di pesce al giorno. Prevalentemente mugilidi, anguille, spigole, granchi: spiegano da Coldiretti rifacendosi a studi svolti dall'Università di Cagliari. In termini di fatturato corrisponde ad una perdita che si aggira intorno ai 2.680.000 euro.
Una situazione che è stata riconosciuta anche dalla Regione Sardegna. Infatti a dicembre 2015 viene approvata una delibera di Giunta sulla necessità di provvedere ad un abbattimento degli uccelli ittiofagi e a luglio 2016 viene approvato il Piano di Contenimento. Ma «lo strumento faticosamente ottenuto è purtroppo ancora fermo al palo» lamenta l'associazione: «doveva essere avviato già dal mese di ottobre mentre, all’opposto, criticità e difficoltà sostanziali ne bloccherebbero l’ azione già nella fase di avvio e che non lasciano dubbi sul destino del Piano se non interviene la Regione, nello specifico l’ Assessorato della difesa dell’ ambiente, fornendo gli opportuni chiarimenti e il necessario coordinamento all’ amministrazione provinciale».
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