A.B.
8 ottobre 2016
Sadali: inaugurata Casa Podda
Il complesso edilizio, ubicato nel rione Donna Iola, diventa casa museo e centro di promozione del territorio
SADALI - Ieri sera (venerdì), a Sadali, è stata inaugurata Casa Podda. Il complesso edilizio, ubicato nel rione Donna Iola, a pochi metri di distanza dalla chiesa di San Valentino e dall’omonima cascata, è stato recuperato grazie ai finanziamenti congiunti della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune. La prima ha stanziato le risorse attraverso due procedimenti distinti (600mila euro provenivano dai Pacchetti integrati di agevolazioni, attraverso i quali è stata accolta la proposta avanzata dall’Amministrazione Comunale; il secondo procedimento ha reso disponibili 475mila euro e ha visto il Comune di Sadali svolgere una parte attiva del percorso progettuale gestito dall’Assessorato Regionale degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, avviato nel giugno 2010 dal Lab.net Plus–‘Rete transfrontaliera per la valorizzazione dei paesaggi e delle identità locali’); il secondo ha stanziato un cofinanziamento di 52.778euro, per un complessivo intervento da 1.127.778euro, che ha consentito il restauro conservativo della Casa museo e la realizzazione dello spazio polifunzionale–Centro di promozione del territorio.
All’inaugurazione, erano presenti il sindaco di Sadali Romina Mura ed il capo di Gabinetto dell’Assessorato Regionale degli Enti locali Matteo Muntoni. Quest’ultimo ha sottolineato che «gli interventi a sostegno dei piccoli Comuni della Sardegna, in particolare quelli delle zone interne a rischio spopolamento, passano anche per progetti e interventi di recupero e valorizzazione paesaggistica come questo di Sadali».
«Infatti, attraverso il contributo della Regione e quello del Comune e di tutta la comunità sadalese è stato possibile recuperare nel centro storico del paese una importante testimonianza della tradizione locale. Casa Podda è stata donata dalla famiglia al Comune e ora completamente recuperata per la fruizione pubblica e allestita, anche e soprattutto con interventi volontari dei cittadini, con arredi e oggetti originali del passato che testimoniano la tradizione locale. La valorizzazione delle produzioni locali e delle tradizioni – ha concluso il rappresentante della Regione - possono essere una valida strada da percorrere per il futuro dei piccoli centri».
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