Mariangela Pala
6 ottobre 2016
Porto Torres: rientrato equipaggio dalla missione a Lampedusa
Dopo un’intensa attività di soccorso ai migranti, ritornano a casa gli undici uomini dell’equipaggio della motovedetta Cp 291 della Guardia costiera di Porto Torres, alla guida del maresciallo luogotenente Carlo Chessa, impegnati nella missione a Lampedusa
PORTO TORRES - Dopo un’intensa attività di soccorso ai migranti, ritornano a casa gli undici uomini dell’equipaggio della motovedetta Cp 291 della Guardia costiera di Porto Torres, alla guida del maresciallo luogotenente Carlo Chessa, impegnati nella missione a Lampedusa. Nel tardo pomeriggio hanno fatto rientro al Comando della Capitaneria di porto turritana, al termine del periodo di missione nel porto di Lampedusa, dove dal primo di agosto era stata riassegnata alla 7° Squadriglia Guardia Costiera nell'ambito dell'operazione internazionale per il controllo dei flussi migratori clandestini nel Mediterraneo.
Ad un miglio dall'imboccatura del porto, secondo un rituale del codice marinaresco per suggellare l'importanza del momento e la vicinanza dei colleghi, la motovedetta è stata accolta da un'altra unità della Guardia costiera e da un rimorchiatore portuale, mentre le unità navali presenti in porto hanno emesso fischi di saluto. «E’ stata una missione molto intensa dal punto di vista fisico e psicologico– ha detto il maresciallo Chessa – ma abbiamo avuto l’onore di avere a bordo il Comandante Generale, ammiraglio Vincenzo Melone che ci ha riferito le parole meravigliose del Papa definendoci “seminatori di speranza”».
In banchina, ad accogliere i militari rientrati dalla delicata missione a favore dei migranti, il personale e il Comandante della Capitaneria di porto, Capitano di fregata Paolo Bianca che ha espresso al luogotenente Carlo Chessa parole di apprezzamento per l'intensa attività svolta nel Canale di Sicilia e per le migliaia di vite umane soccorse, rendendo il comando orgoglioso dei suoi uomini.L’imbarcazione è un pattugliatore d'altura di moderna concezione, lungo 25 metri, capace di un'autonomia di quasi mille miglia e dotato dei più moderni e sofisticati sistemi radar di scoperta navale per l'impiego ad ampio raggio nei teatri operativi nazionali ed esteri.
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