A.B.
29 settembre 2016
Respir’Arte ritorna nel centro storico di Sassari
Reagire alla crisi: i commercianti adottano un artista. Rinviato di una settimana a causa del maltempo, l’evento ritorna sabato, per unire simbolicamente artisti, attività commerciali e cittadini con un lungo nastro colorato. Un forte messaggio per opporsi alla rassegnazione e salvare dal declino il cuore di Sassari
SASSARI – Un pittore per ogni esercizio commerciale, “legati” simbolicamente insieme da un lungo nastro colorato che da Via Luzzati e Largo Cavallotti scorrerà leggero lungo il Corso, fino all’Hotel Vittorio Emanuele. “Adotta un artista”, l’edizione autunnale di Respir’Arte, sabato 1 ottobre intende lanciare un forte segnale nel cuore di Sassari, unendo artisti, attività e cittadini per reagire alla crisi e vedere un centro storico che straripa di gente, colori, cultura ed allegria. La manifestazione, rinviata la settimana scorsa a causa del maltempo, arriva dopo le sorprendenti esperienze di Monserrato e Castelsardo, ed è organizzata dall’Associazione Respir’Arte guidata da Gianni Pittui, in collaborazione con l’Associazione commercianti e con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Sassari. L’esperimento è dedicato alla grande artista Maria Lai, che nel suo paese d’origine, aveva “legato” il borgo alla montagna sovrastante con un nastro celeste. Saranno oltre cinquanta i partecipanti all’evento tra pittori, scultori, grafici, fotografi e writers, che faranno la loro comparsa dalle ore 10.30 alle 20 in un Corso Vittorio Emanuele chiuso al traffico per l’intera giornata.
Ogni commerciante “adotterà” un artista, che porterà due sue opere nel locale ospitante, e ne realizzerà una terza in estemporanea per la gioia dei curiosi. Tutti gli esercizi saranno forniti di un apposito taccuino, dove clienti e visitatori potranno apporre un “like”, una nota di gradimento in favore sia del quadro, sia della vetrina più bella. Alla fine della manifestazione, al pittore vincente sarà acquistata un’opera, che andrà in premio alla location più apprezzata. Durante l’arco della giornata, si potrà assistere a numerose attività collaterali di forte impatto. Piazza Azuni farà da cornice a due eventi da non perdere. Da un lato, il maestro calcinaio sassarese Costanzo Salis presenterà le caratteristiche della calce in edilizia a 360gradi, per poi preparare in diretta un intonaco di calce sul quale, quindici studenti di Pittura del Liceo Artistico di Sassari realizzeranno un affresco con tecnica medievale. Dall’altro lato, la motosega ruggente di William Pinna, con i suoi artigli d’acciaio, accarezzerà dolcemente un ceppo di legno per dar vita ad una spettacolare opera dal vivo. Uno spazio importante sarà dedicato anche ai writers, gli specialisti della “street art”, realtà giovanili di talento spesso soffocate che, bombolette spray alla mano, daranno sfoggio della loro bravura realizzando straordinarie immagini su tele trasparenti.
L’evento proseguirà anche sotto i portici di Piazza Mazzotti (Colonna Mariana), dove sarà alloggiata un'interessante mostra fotografica. Infine, gli attori di “Arte, Kaos e Poesia” si esibiranno in una rappresentazione teatrale itinerante spostandosi di postazione in postazione. «L’organizzazione è stata complessa e impegnativa – ha spiegato l’ideatore Pittui – Sento di ringraziare in modo particolare per l’impegno e l’incoraggiamento, oltre a tutti i protagonisti, l’assessora Raffaella Sau e il consigliere comunale Gianni Crobu». L’esperimento di Maria Lai fu realizzato nel 1981 ad Ulassai, il suo paese natale. Passando di casa in casa, oltre 20chilometri di stoffa celeste circondarono gli edifici, adagiandosi su porte e finestre, fino a raggiungere la sovrastante cima del Monte Gedili, alla quale fu “legato” simbolicamente il borgo. Fu un’efficace metafora della rete di relazioni, valori e senso di appartenenza che congiunge i componenti di una comunità l’uno all’altro e la comunità stessa al proprio territorio. L’opera è stata di recente rivalutata dalla critica come spartiacque dell’arte contemporanea, poiché per la prima volta, sia l’artista, sia l’opera, risiedono nella figura dello spettatore, che diviene il vero artefice dell’operazione.
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