A.B.
24 settembre 2016
La Nuova, vertenza a Palazzo Ducale
Martedì prossimo, sarà presentato in aula un ordine del giorno sulla vertenza che riguarda il quotidiano sassarese e la sua possibile vendita o affitto. Ecco il testo del documento agli atti di Palazzo Ducale
SASSARI - L’editoria isolana, in queste settimane di settembre, vive un clima di profonda incertezza. Nei giorni scorsi il primo cittadino di Sassari ha espresso solidarietà nei riguardi di giornalisti e dipendenti della testata sassarese de La Nuova Sardegna. Ieri (venerdì), i consiglieri comunali di Maggioranza Simone Campus, Lalla Careddu, Luca Taras,Giuseppe Mascia, Giuseppe Masala, Carla Fundoni, Lisa Benvenuto e Lello Panu hanno protocollato un ordine del giorno con il quale il Consiglio Comunale di Sassari «esprime vicinanza ai giornalisti e alle maestranze della Nuova Sardegna per i quali si richiedono garanzie non formali sulla tutela del loro lavoro».
Il documento sarà presentato martedì 27 settembre, durante la seduta dell’assemblea civica a Palazzo Ducale. «Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per le notizie apparse nei giorni scorsi su una possibile vendita o affitto del quotidiano regionale – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna, che pone l’accento sull’importanza dell’Odg dei consiglieri – Il nostro auspicio, che rinnoviamo, è che l’autonomia e l’indipendenza del quotidiano La Nuova Sardegna non venga messa in discussione. E che si vigili, perché un eventuale cambio garantisca la continuità e impedisca la concentrazione dell’informazione isolana.
«La Nuova Sardegna è patrimonio dell’informazione e con la sua autorevolezza ha conquistato tanti lettori. Il quotidiano è diventato il “nostro” giornale, perché è parte della storia della nostra città. Un giornale con 125 anni: nato il 9 agosto 1891, fondato da un gruppo di intellettuali e politici democratico-progressisti, tra cui Enrico Berlinguer e Pietro Satta Branca», conclude Sanna. I consiglieri comunali, con il loro ordine del giorno, sottolineano che «il Consiglio Comunale condivide la protesta dei lavoratori e la loro preoccupazione e chiede al sindaco di attivarsi presso la Regione Autonoma della Sardegna, perché si impegni affinché tutti i passaggi di questa vicenda avvengano alla luce del sole nell’interesse dei lavoratori, della democrazia nel nostro territorio e del pluralismo dell’informazione».
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