S.A.
15 settembre 2016
Keller, c´è un´azienda interessata
Il programma di riattivazione della Keller presentato dall’investitore privato prevede una prima fase di rilancio e, in prospettiva, la creazione di un polo regionale altamente specializzato in ambito ferroviario e tranviario
VILLACIDRO - Per la Keller di Villacidro potrebbe aprirsi una nuova fase di rilancio produttivo. È quanto emerso dall’incontro di oggi tra l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, i sindacati territoriali di Cgil, Cisl e Uil e i rappresentanti delle RSU. Un’azienda che già opera nel settore si è proposta infatti di rilevare il sito industriale del Medio Campidano con l’obiettivo di avviare una graduale ripresa dell’attività garantendo il riassorbimento di parte della forza lavoro. Il programma di riattivazione della Keller presentato dall’investitore privato prevede una prima fase di rilancio e, in prospettiva, la creazione di un polo regionale altamente specializzato in ambito ferroviario e tranviario.
La proposta configura dunque nuovi scenari in un momento particolarmente complesso della vicenda riguardanti le sorti dello stabilimento, attualmente sotto curatela fallimentare. Le aste per la vendita sono andate deserte e la preoccupazione dei sindacati, condivisa anche dall’assessorato, è che la fabbrica possa essere venduta a lotti, soluzione che comprometterebbe ogni possibilità di riavvio produttivo.
«L’impegno della Regione per giungere a una soluzione positiva – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras – non è nuovo. In questi due anni e mezzo, la nostra attenzione nei confronti della Keller e dei lavoratori non è mai venuta meno. La possibilità di un intervento da parte di un nuovo investitore è frutto del lavoro silenzioso, come è giusto che sia in alcuni casi, ma intenso e speriamo proficuo da parte dell’assessorato. Proprio per questo motivo, condividiamo l’auspicio espresso dai lavoratori perché i diversi rami d’azienda non siano venduti separatamente. La ripresa della Keller è importante per due motivi – ha concluso l’assessore Piras – da un lato si salverebbe un pezzo importante del nostro apparato industriale, dall’altro assicurerebbe ricadute occupazionali in un territorio duramente colpito dalla crisi».
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