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S.A. 31 agosto 2016
Ex Province sarde: «dipendenti retrocessi»
Lo denuncia Paolo Truzzu, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An, in un’interrogazione in cui chiede un cambio di rotta all’Assessore agli Affari generali, Demuro.
Ex Province sarde: «dipendenti retrocessi»

NUORO - «Stipendi più bassi dei colleghi e retrocessione di inquadramento, questo è stato deciso per gli ex dipendenti delle Provincie cancellate, ora trasferiti in Regione alla nuova Agenzia del lavoro». Lo denuncia Paolo Truzzu, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An, in un’interrogazione in cui chiede un cambio di rotta all’Assessore agli Affari generali, Demuro. I Provinciali, a parità di qualifica, avevano una retribuzione inferiore rispetto ai colleghi Regionali.

Dopo il trasferimento ex lege alla Ras e per mantenere il precedente stipendio che ricevevano dall’amministrazione decaduta, si è deciso di abbassare loro la qualifica. Chi era D3 in provincia, per esempio, diventerà un D1 regionale. «Questo creerà una forte disparità di trattamento tra il personale proveniente dalle province e quello della Regione – spiega l’esponente di FdI – nonché di fatto una grave sperequazione all'interno dello stesso personale delle amministrazioni provinciali tra quelli inquadrati nella stessa categoria, ma in livelli economici diversi da quello iniziale, che di fatto si vedrebbero annullata la carriera giuridica conseguita nelle amministrazioni di provenienza e, quindi, anche l'adeguamento retributivo».

«Il nuovo inquadramento deve avvenire salvaguardando la categoria posseduta nell’amministrazione di provenienza, garantendo la posizione giuridica ed economica precedente, ottenuta non solo per scatti di anzianità, ma anche per la vincita di un concorso pubblico per una specifica categoria di assunzione». «La questione è delicata e complessa - conclude Truzzu - perciò la Regione deve dire quali misure intenda adottare al fine di scongiurare la manifesta disparità di trattamento tra colleghi. Anche perché c’è il concreto rischio che si possa generare un pericoloso e gravoso contenzioso tra l'Amministrazione regionale e il proprio personale, con l’effetto che la Ras invece di risparmiare soldi, sarà costretta a pagare due volte le conseguenze di una scelta illegittima»”.



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