Lo ha detto il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, a proposito dell´arrivo della nave della Marina irlandese che porta a Cagliari 617 profughi provenienti dall´Africa
CAGLIARI - «Il nuovo arrivo di migranti in Sardegna, previsto per domani, è motivo di preoccupazione per più motivi. Mentre confermiamo il nostro contributo a gestire il fenomeno dei migranti nel rispetto delle quote assegnate, dobbiamo constatare che le informazioni ricevute dalla Prefettura ci dicono che, con loro, supereremo di 500 la quota di riparto delle presenze». Lo ha detto il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, a proposito dell'arrivo della nave della Marina irlandese che porta a Cagliari 617 profughi provenienti dall'Africa [
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«Mentre confermiamo il nostro contributo a gestire il fenomeno dei migranti nel rispetto delle quote assegnate, dobbiamo constatare che le informazioni ricevute dalla Prefettura ci dicono che, con loro, supereremo di 500 la quota di riparto delle presenze. Ma bisogna inoltre sottolineare che in questo conteggio non si tiene conto delle centinaia di persone arrivate nel sud dell’Isola con gli sbarchi diretti, che implicano servizi di accoglienza e messa in sicurezza notevoli. In più - evidenzia il presidente Pigliaru -, a 12 ore dall’arrivo della nave non sappiamo, neanche indicativamente, quanti minori si trovino a bordo. Ciò è grave, perché sappiamo bene che per loro serve un’organizzazione specifica, che coinvolge molti soggetti ed è particolarmente complessa».
«L’aumento esponenziale dei minori è un elemento di alta criticità e per questo motivo il Governo ha approvato la norma che prevede la creazione di strutture emergenziali in capo alle prefetture. Domani però non potremo applicarla, perché il decreto attuativo è alla firma del Ministro. Siamo vivamente preoccupati e ribadiremo al Governo, con accresciuta forza, la necessità del rigoroso rispetto delle quote a noi assegnate, così come quella di metterci urgentemente nelle condizioni di lavorare a un adeguato progetto di integrazione. Resta comunque forte la perplessità – conclude Francesco Pigliaru - sul fatto che continuino a essere portate in Sardegna persone che non vedono la nostra isola come meta accettabile del loro progetto di migrazione».