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Mariangela Pala 8 agosto 2016
Porto Torres: Comprensivo 2 contro il cyberbullismo
Il fenomeno del cyberbullismo e dell’uso illecito del web. Il progetto ha coinvolto, circa 600 persone: 250 alunni e 75 insegnanti dell’Istituto dell’Istituto comprensivo Eleonora d’Arborea di Castelsardo, dell’Istituto comprensivo di Perfugas, della scuola secondaria di primo grado di Sedini e dell’Istituto comprensivo numero 2 di Porto Torres
Porto Torres: Comprensivo 2 contro il cyberbullismo

PORTO TORRES - Il fenomeno del cyberbullismo e dell’uso illecito del web. Il progetto ha coinvolto, circa 600 persone: 250 alunni e 75 insegnanti dell’Istituto dell’Istituto comprensivo Eleonora d’Arborea di Castelsardo, dell’Istituto comprensivo di Perfugas, della scuola secondaria di primo grado di Sedini e dell’Istituto comprensivo numero 2 di Porto Torres; 50 genitori dei comuni di Castelsardo, Perfugas, Sedini, Porto Torres e Sorso e le amministrazioni comunali di Sorso, Sedini e Perfugas.

Dall’indagine avviata con il progetto “Cyberpicaro” dall’associazione Babele, dal 2013 al 2016, nella Provincia di Sassari, il cyberbullismo è aumentato di circa il 20 per cento. Una lunga relazione realizzata grazie alle interviste fatte agli studenti delle scuole medie per diverse settimane, per riflettere insieme sul loro rapporto con il web e sulle soluzioni utili a fermare il preoccupante fenomeno del bullismo in rete. Nel progetto si descrivono una serie di reati molto diffusi attraverso l’utilizzo di internet (inguria, stalking, calunnia, diffamazione) comportamenti che per i 2/3 dei minori italiani sono la principale minaccia del proprio tempo.

Tali comportamenti sono percepiti, soprattutto dalle ragazze, considerate le principali colpevoli e vittime del bullismo. Per tanti ragazzi, il cyberbullismo arriva a compromettere il rendimento scolastico, erode la volontà di aggregazione della vittima, e nei peggiori dei casi può comportare serie conseguenze psicologiche come la depressione, fino ad arrivare al suicidio come gli ultimi fatti di cronaca hanno raccontato. Finanziato dalla “Fondazione di Sardegna” e dalla Regione Autonoma della Sardegna, il progetto ha offerto anche supporto a insegnanti e genitori, che spesso necessitano di conoscenze tecniche e strumenti pedagogici per fronteggiare le delicate situazioni che si vengono a creare.

Su questa linea si sono tenuti diversi seminari con l’intento di sensibilizzare e informare sulla problematica, suggerire risposte educative efficaci per contenere il fenomeno e per essere in grado di guidare i ragazzi fuori dalla dinamica del cyberbullismo. Il progetto si è concluso con una serie di eventi pubblici.



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