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A.B. 8 agosto 2016
Italia Unica: «Nei porti sardi, sicurezza a rischio»
Il Coordinamento Provinciale di Sassari di Italia Unica, guidato da Elena Vidili, chiede un intervento immediato da parte della Regione Autonoma della Sardegna per ottenere garanzie di controllo sulle merci e sulle persone che sbarcano nell’Isola. L´esempio della Livorno-Olbia
Italia Unica: «Nei porti sardi, sicurezza a rischio»

OLBIA - «Ancora sull’argomento sicurezza, tema caldo dalle mille sfaccettature e che riesce ancor oggi, tra luglio e agosto, a prendersi beffa di noi». Esordisce così Elena Vidili, coordinatrice provinciale di Sassari di Italia Unica. «Erano già venuti tristemente alla ribalta notizie che in certi porti del Mediterraneo ci si può imbarcare senza alcun controllo. Si era già detto che proprio nel Mediterraneo c’è un buco nero dove si nasconde un pericolo enorme, utilizzato sempre più di frequente dai terroristi. Tanto che il numero uno dell’Interpol aveva lanciato l’allarme, diramando un appello ai Paesi del Mediterraneo e alle compagnie di navigazione perché siano rafforzati i controlli. Il fenomeno dell’utilizzo del canale marittimo è dovuto al fatto che i controlli negli aeroporti sono difficili da superare. Dopo tutte queste e molte altre denunce e raccomandazioni, dopo tutto quello che avviene, atti di terrorismo, persone scomparse, merci contraffate, spaccio di droga, mi chiedo – si domanda Vidili – come sia possibile ancor oggi salire in nave di linea senza un minimo controllo dei documenti d’identità ne di persone, ne di macchine né di merci».

La testimonianza è diretta ed a raccontare quanto avvenuto è la stessa coordinatrice provinciale di Italia Unica. «Avendolo vissuto in prima persona e ponendo attenzione al territorio e quindi alle persone, non posso non denunciare questo fatto gravissimo. Nei giorni scorsi mi imbarcavo con la mia famiglia, marito e figlia, con la nostra auto dal porto di Livorno per Olbia. In fila per l’imbarco un’addetta ci consegna il pass per la nostra cabina. Non uno sguardo dentro la macchina, non una richiesta di documenti. Penso che forse ci saranno dei controlli più avanti. Entriamo, parcheggiamo, al piano ci viene consegnata senza battere ciglio la chiave d’ingresso alla cabina. L’indomani, durante lo sbarco, tutto tranquillo, controlli zero. Viaggio spesso in aereo, ma in nave ero qualche annetto che non salivo, sono rimasta stupefatta da tanta indifferenza e superficialità. Ho fatto chiaramente una piccola indagine con alcune persone che erano sul traghetto con me e qui ho avuto la triste notizia che è prassi ormai consolidata. Addirittura anche famiglie con minori a bordo passano indisturbati. Molti erano già consapevoli della situazione ed erano tremendamente preoccupati».

Possibile? «Quindi – prosegue Elena Vidili – se il passeggero da il proprio biglietto ad altra persona o anziche tre viaggiano quattro o se si trasporta un minore senza autorizzazione o si porti nel bagagliaio della macchina qualsiasi merce, contraffatta o di contrabbando, o peggio ancora ci sia un trasporto illegale di persone, di armi, nessuno se ne accorge! Chissà quei tanti tir…». Da notare che per la tratta Olbia-Livorno la verifica c’è stata, mentre nella Livorno-Olbia si consuma l’anomalia. «Che vorrà dire? Forse che in Sardegna si può entrare liberamente?», domanda la coordinatrice di Italia Unica, che gira l’interrogazione al presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru. «Cosa si sta facendo per mettere in sicurezza il nostro territorio? Ritiene che sia corretto questo comportamento? Occorre prendere immediati provvedimenti per la tutela del nostro territorio».

Nella foto: la coordinatrice provinciale di Italia Unica Elena Vidili
18:00
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