A.B.
6 agosto 2016
Continuano gli appuntamenti di Menotrentuno
Prosegue la quinta edizione del Festival Internazionale di Fotografia promosso da Su Palatu e curato da Salvatore Ligios e Sonia Borsato. Lunedì a Sassari, inaugura 0031 // Diario di parto di Giuseppe Esposito
SASSARI - “Menotrentuno 2016”, il Festival Internazionale di Fotografia promosso dall’associazione culturale “Su Palatu_Fotografia”, che si svolge ogni due anni in Sardegna, ha iniziato da una settimana il suo percorso errante nelle varie tappe che coinvolgono la rassegna della quinta edizione. Come si evince dal titolo, il festival è rivolto ai giovani professionisti dell’immagine, scelti sotto i trentuno anni di età e provenienti da differenti Stati europei. Nelle passate edizioni, i temi che hanno fatto da filo conduttore sono stati, nel 2006 “La rivoluzione del turismo”, nel 2008 “Il delirio giovanile”, nel 2011 “Giovane violenza” e nel 2014 “Memoria”.
Quest’anno, l’argomento d’indagine si concentra su “Terramadre–Homeland”. Di quanta “terramadre/homeland” ha bisogno oggi un giovane? Su questa domanda si sviluppa l’intrigante rassegna fotografica. L’edizione 2016 è articolata in quindici differenti mostre distribuite in undici paesi e città. Un vero e proprio viaggio, che attraversa la Sardegna da nord a sud, da luglio a settembre. L’offerta fotografica è arricchita con un circuito parallelo che si affianca alla rassegna principale, denominato “a.banda”, ed al quale partecipano fotografi e fotografe, senza distinzione di età anagrafica o tema per un totale di quarantuno mostre. A.banda diventa così una vera e propria mappa di una Sardegna ricca ed attiva di associazioni, appassionati ed appassionate di fotografia, professionisti e professioniste.
Lunedì 8 agosto, alle ore 19, in Piazza Santa Caterina, a Sassari, nello spazio adiacente Birrajò, per il circuito A.banda, inaugura “0031 // Diario di parto”, di Giuseppe Esposito. Saranno gli spazi esterni a fare da cornice alla mostra, un'esposizione a cielo aperto che si affianca a quella già installata di Silvia Sanna, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane altre due mostre, altre immagini, altre narrazioni. Nelle fotografie di 0031, si trova il racconto di quello che Giuseppe Esposito e la sua compagna Monica (e molte altre coppie, tutti i giorni ed in tutto il mondo) hanno dovuto e devono affrontare durante la trepidante attesa per la nascita di un figlio. Un’attesa durata oltre nove mesi, che ha raggiunto il suo culmine nell’ultimo periodo passato tra stress, visite e falsi allarmi. Nell’alternarsi delle sequenze in bianco e nero, pare di sentire il ticchettio degli orologi, i bip dei macchinari, i pranzi insipidi delle mense, i silenzi delle sale d’attesa, le urla strazianti del parto, le risate dei parenti ed il pianto dei neonati; la stanchezza, l’angoscia ed il dolore ai quali la donna è naturalmente destinata e costretta per dare la vita. Tutto questo, vissuto in strutture obsolete, fatiscenti e tristi: gli ospedali. Un lungo viaggio, non privo di impedimenti e momenti difficili che sono andati a stravolgere completamente la vita quotidiana di due persone che, dal 25 gennaio, sono diventate tre.
Esposito è nato ad Alghero nel 1987. Ha trascorso la sua infanzia tra Alghero e Budapest, dove ha vissuto per diversi anni. Diplomato in Progettazione grafica e Fotografia all'Istituto d'Arte F.Figari di Sassari, oggi studia Nuove Tecnologie nell'Accademia di Belle Arti M.Sironi. Nel 2012, ha fondato la sua agenzia di comunicazione multimediale Underskin Media, grazie alle quale si occupa con il suo team di fotografia, video, graphic design ed audio. Anche per quanto riguarda le mostre di A.banda, così come per il circuito principale, verrà pubblicato un catalogo edito dalla Soter.
Nella foto: uno scatto di Giuseppe Esposito
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