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A.B. 6 agosto 2016
«Disabili sardi discriminati dal Governo»
Gli studenti isolani «sono stati esclusi dal riparto Fondi nazionali di 70milioni di euro per il servizio di assistenza scolastica per gli alunni con disabilità. Scippati almeno 3milioni di euro. La Regione Sardegna impugni l’atto» è la richiesta dell’Abc, che ha scritto una lettera a tutti i parlamentari sardi ed ai consiglieri regionali
«Disabili sardi discriminati dal Governo»

CAGLIARI - La Sardegna, insieme alle altre Regioni a statuto speciale, è stata esclusa dalla bozza del Decreto di riparto dei 70milioni di euro previsti nella Legge di Stabilità nazionale, destinati per il servizio di assistenza scolastica in favore degli studenti con disabilità, in promulgazione questi giorni. Alla denuncia su Facebook dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione Claudia Firino, si aggiungono le proteste delle associazioni. «Una grave discriminazione, ingiustificata – commentano Marco Espa, presidente nazionale dell'Associazione Bambini Cerebrolesi, e Francesca Palmas, responsabile Scuola Abc, entrambi membri dell’Osservatorio sull’integrazione Scolastica Ministeriale, unici rappresentanti sardi – alla quale ci opponiamo con forza, chiedendo che la stessa Regione Sardegna esiga immediatamente un cambio di rotta dal Governo; il servizio di assistenza specialistica scolastica è infatti un livello essenziale che va garantito perché anche gli alunni con disabilità possano esercitare il loro pieno diritto allo studio, al pari degli altri».

Oggi, la Regione (dopo una legge promossa da Espa quando era consigliere regionale) stanzia con un fondo dedicato 9milioni di euro aggiuntivi per l’assistenza scolastica ed il trasporto degli alunni con disabilità di ogni ordine e grado, che ha appena deliberato in Giunta. «Certo non sono sufficienti perché è necessario uno stanziamento di base appunto che deriva dai fondi nazionali; dei 70milioni di euro – continua Palmas – spetterebbero alla Sardegna circa 3 o 4milioni di euro, tutti destinati ad implementare il servizio di supporto organizzativo scolastico previsto per legge. Non stiamo, sia chiaro, parlando di un qualcosa di facoltativo; la Regione Sardegna ha iniziato l’iter amministrativo per la ridefinizione delle competenze come dettato dalla Legge Delrio (soppressione delle Province), in questo quadro è del tutto incomprensibile l’esclusione dal decreto di riparto della Sardegna (e delle altre regioni a statuto speciale) fattispecie non rilevabile ne nella legge 56/2014, ne nei fatti e atti, ne nella logica, ne nel comma 947 della Legge di stabilità. Un grande abbaglio giuridico amministrativo, quindi. Il diritto degli alunni con disabilità – conclude Francesca Palmas – è un diritto soggettivo costituzionalmente garantito, e viene prima di qualsiasi restrizione di natura economica».

«Se fosse necessario, non esiteremo a rivolgerci ai tribunali per tutelare il diritto allo studio degli alunni con disabilità discriminati, lo abbiamo già fatto, ma ci auguriamo che la Regione Sarda si schieri fortemente contro questa misura, anche impugnando l’atto e chieda al Governo di rivedere immediatamente il Decreto di riparto, tutelando così i suoi cittadini più svantaggiati. Chiediamo con una lettera – conclude Palmas – a tutti i parlamentari sardi e ai consiglieri regionali di mobilitarsi». Secondo i dati Istat 2016, sono 234788 gli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado in Italia. Di questi, 5815 sono in Sardegna.

Nella foto: Marco Espa



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