ORISTANO – Attorno alle ore 13 di giovedì, la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Oristano ha ricevuto una richiesta di soccorso da parte di un uomo, che riferiva di trovarsi a bordo di un'imbarcazione in procinto di affondare a circa un miglio a sud di Capo San Marco. Immediatamente, veniva attivata la catena di soccorso, con il dirottamento della motovedetta cp728, già in attività di pattugliamento nel tratto di mare dell'Area Marina Protetta della Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e, contestualmente, veniva fatta uscire anche la motovedetta Sar Cp893.

Dopo pochi minuti, la Cp728 arrivava nella zona di Capo San Marco e, sulla base delle informazioni ricevute, raggiungeva una piccola unità da diporto in difficoltà. A bordo del natante (di circa 5metri), si trovavano due 30enni oristanesi in evidente stato di agitazione. L'equipaggio della motovedetta, il secondo capo scelto Giacomo Car ed il secondo capo Giuseppe Sanna, dopo aver messo in sicurezza l'imbarcazione, ha provveduto a trasferire i due occupanti a bordo della Cp728, dirigendosi poi verso il pontile di Mare Morto, dove il natante semiaffondato è stato affidato al personale del vicino punto di approdo.

L'intera operazione di soccorso si è conclusa positivamente nel giro di pochi minuti senza l'affondamento dell'imbarcazione e senza alcun ferito, grazie al tempestivo intervento delle unità natanti della Guardia Costiera, già in zona per l'operazione Mare Sicuro. Infatti, tenuto conto delle forti correnti in zona, un intervento di routine avrebbe comportato una ben più lunga permanenza in mare dei malcapitati ed il quasi accertamento affondamento dell'unità. Gli uomini della Capitaneria di Porto di Oristano, al comando del capitano di Fregata Erminio Di Nardo, hanno aperto un'inchiesta amministrativa finalizzata ad accertare le cause che, solo grazie al pronto intervento della Guardia Costiera, non hanno determinato l'affondamento dell'imbarcazione.