Red
6 agosto 2016
«Tonno, autorizzazioni a barche sarde»
Il senatore dem Silvio Lai, insieme ai colleghi sardi, interroga i ministri dell’agricoltura e degli interni dopo il sequestro di circa 8 quintali di tonno rosso contraffatto
ALGHERO - «Il sequestro di circa 8 quintali di tonno rosso contraffatto, che riportavano nell’etichetta una falsa provenienza dalla Sardegna, ci preoccupa non poco, soprattutto per le ripercussioni sulla pesca e sul mercato del tonno rosso sardo. Ai ministri dell’agricoltura e degli interni chiediamo che si faccia chiarezza sulla provenienza ma anche che si intervenga per prevenire questi fenomeni e tutelare la commercializzazione del tonno pescato e lavorato nella nostra isola». Lo afferma il senatore del PD Silvio Lai che, insieme ai colleghi Giuseppe Luigi Cucca e Ignazio Angioni, ha presentato un’interrogazione urgente in seguito all’operazione della guardia di finanza di Cagliari.
«Il caso del sequestro del tonno rosso contraffatto non è purtroppo un fatto isolato. Già nei mesi scorsi c’era stata un’analoga operazione che aveva portato alla luce la commercializzazione di tonno rosso con indicazione di provenienza e caratteristiche irregolari. Questo significa che esiste un vero e proprio mercato alternativo con tonno pescato in altre zone del mediterraneo e poi spacciato per tonno sardo. Il tutto ovviamente all’insaputa dei consumatori, convinti di acquistare un prodotto di nicchia anche a prezzi ovviamente condizionati al rialzo proprio a causa dell’origine e delle caratteristiche riportate nelle etichette».
«Quello che conforta è che sia stato escluso un pericolo per la salute dei consumatori ma non si può non rimarcare il grave danno subito dai pescatori e produttori sardi. In questo contesto è importante chiarire, anche se non ci sia una connessione con il fatto, che le barche sarde sono escluse dalla pesca del tonno e che possa essere pescato nelle acque dell’isola solo dalle tonnare. Da tempo noi chiediamo che si possano autorizzare alcune barche nell’isola per la pesca del tonno rosso, che oggi è in mano per il 99% a barche di due regioni. Da qui la nostra richiesta urgente ai due rappresentanti del governo ai quali abbiamo sollecitato prima di tutto un intervento che possa fare piena luce su quanto accaduto e poi l’adozione di provvedimenti ed atti che consentano di tutelare i pescatori sardi autorizzando la pesca del tonno anche a barche regionali e non solo di altre regioni».
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