I militari della Guardia costiera – Capitaneria di Porto Torres impegnati nell’attività di soccorso ai migranti che sfidano il mare per raggiungere le coste della Sicilia. Sono partiti questa mattina dalla banchina della Capitaneria di porto di Porto Torres per raggiungere il porto di Lampedusa
PORTO TORRES - I militari della Guardia costiera – Capitaneria di Porto Torres impegnati nell’attività di soccorso ai migranti che sfidano il mare per raggiungere le coste della Sicilia. Sono partiti questa mattina dalla banchina della Capitaneria di porto di Porto Torres per raggiungere il porto di Lampedusa, dove come lo scorso anno, la motovedetta Cp 291, sarà riassegnata sino alla prima settimana di ottobre al Comando della settima Squadriglia Guardia Costiera, nell’ambito dell’operazione sul controllo dei flussi migratori clandestini nel Mediterraneo: una delicata attività di sorveglianza marittima e soccorso ai migranti che porterà l’equipaggio lontano dalla sua normale sede di servizio e dai propri cari, per circa due mesi.
Otto membri dell’equipaggio fra cui una donna in qualità di motorista, guidati dal maresciallo luogotenente Carlo Chessa che ha partecipato a diverse missioni, «esperienze che ti aiutano a crescere e a far capire agli altri che cosa è la sofferenza delle persone. Siamo cresciuti come marinai dal punto di vista tecnico perché abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad altre missioni in Albania e Jugoslavia e lo scorso anno a Lampedusa dove abbiamo vissuto situazioni analoghe, ma l’emozione resta».
A salutare l’equipaggio il personale militare e civile della Capitaneria di porto che insieme al Comandante, Capitano di fregata Paolo Bianca gli hanno augurato buon lavoro in previsione della fervida attività che lo attende nel Canale di Sicilia. «l’imbarcazione andrà ad affiancare le altre unità navali della Guardia costiera della marina militare e le navi mercantili di altre organizzazioni internazionali fra cui Frontex – ha detto Bianca – un’area vastissima di 500 mila chilometri quadrati dove i militari saranno impegnati senza orario in una missione difficile».
La motovedetta Cp 291, infatti, è un pattugliatore d’altura di moderna concezione, lungo 25 metri, capace di un’autonomia di quasi mille miglia e dotato dei più moderni e sofisticati sistemi radar di scoperta navale per l’impiego ad ampio raggio nei teatri operativi nazionali ed esteri. Le sue caratteristiche tecniche, infatti, lo rendono particolarmente adatto all’attività operativa per il controllo dei flussi migratori. Dopo aver mollato gli ormeggi, secondo un rituale del codice marinaresco per suggellare l’importanza del momento e la vicinanza dei colleghi, la nave è stata scortata fuori dal porto dalle altre unità dislocate presso la Capitaneria.