Mariangela Pala
6 luglio 2016
Fabrizio Pittalis: «un poeta moderno del significante »
Nelle librerie è uscito nei giorni scorsi "Blanc de ta nuque" a cura di Stefano Guglielmin, una raccolta di poesie di autori contemporanei tra cui figura il poeta di Porto Torres
PORTO TORRES - Uno sguardo sulla poesia contemporanea italiana e su quella del poeta turritano Fabrizio Pittalis. Nelle librerie è uscito nei giorni scorsi "Blanc de ta nuque", una raccolta di poesie di autori contemporanei tra cui figura il poeta di Porto Torres.
Il libro di Fabrizio Pittalis "Molto spiacenti, Sir" ha trovato ampia ospitalità in rete e sicuro consenso. «Le poesie più mature evidenziano grande maestria ritmica e immaginativa oltre che la propensione a ricostruire il mondo con sguardo innamorato e materico insieme, che sa cogliere i particolari ("tutto un mondo in piccoli particolari") nella loro massima luminescenza, esattamente l'attimo prima che dirupino e scompaiano», ha scritto Stefano Guglielmin che ha curato il libro.
«Forse la malattia» dice e «di sicuro la sua grande capacità di osservazione hanno fatto di questo poeta un cantore della luce quando corrode le cose e le fa splendidamente mortali; una voce che stempra il tragico di questa verità con un impagabile senso dell'umorismo e una tenerezza che commuove». Guglielmin lo definisce «un poeta del significante, moderno, anche se lui non amava lo sperimentalismo della neoavanguardia, forse perché lo avvertiva come il prodotto di una casta intellettuale, lui che si sentiva invece ancorato alla vita, pur sapendo "che si va per tutto il mondo spettinando un po”».
Infine sintetizza il ritratto del poeta Fabrizio Pittalis usando le parole di Pasolini scritte su "Officina" a proposito di Massimo Ferretti: "Il suo sperimentare non è altro che il suo attaccarsi alla vita".
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