A.B.
2 luglio 2016
Lingua sarda in movimento: attività in tutta l’Isola
Sono trentatre i Comuni coinvolti dagli sportelli linguistici e culturali messi in campo dall’Istituto Camillo Bellieni di Sassari. Tra le novità, i laboratori ludico-motori per bambini. Avviato anche il corso di alta formazione per operatori del settore
SASSARI – «Si moves sa limba, sa limba ti movet» è il motto consolidato con il quale l’Istituto Camillo Bellieni di Sassari procede spedito nella promozione della lingua sarda, nonostante le difficoltà. In questi giorni, numerose attività di sportello linguistico e culturale hanno preso il via in gran parte dell’Isola, tra Logudoro, Anglona, Goceano, Medio Campidano ed Ogliastra, per un totale di trentatre Comuni coinvolti. Gli enti capofila sono Sennori (con l’operatrice Francesca Sini), Ploaghe con (Lucia Sechi e Maria Doloretta Lai), Bono (con Daniela Masia), Isili (con Ivan Marongiu e Maria Teresa Murgioni) ed Irgoli (con Immacolata Salis e Joyce Mattu).
«Un grande sforzo è stato fatto per mettere in piedi la macchina organizzativa in questo particolare momento in cui la Regione è in ritardo nell'erogazione dei finanziamenti – ha affermato Michele Pinna, direttore scientifico del Bellieni – Questo nostro impegno coincide, però, con la volontà di tenere duro, di crederci fino in fondo coinvolgendo sempre più persone». Interessanti novità saranno: un laboratorio di ricamo e un concorso fotografico in sardo. Tra le proposte più innovative emergono i laboratori ludico-motori rivolti ai bambini dai sei ai dieci anni, della durata di sei ore (tre incontri di due ore ciascuno) in cui vengono proposti giochi di movimento.
«Cerchiamo di educare i bambini all’utilizzo del sardo in un contesto diverso dal solito – ha spiegato Maria Doloretta Lai, presidente IsBe – ma con tutti gli elementi atti a sviluppare il loro bagaglio di conoscenze sia linguistiche che motorie verso uno stile di vita sano e maggiormente coerente con il nostro essere sardi». Intanto, nella sede di Via Maddalena è iniziato il corso di alta formazione per operatori ed insegnanti, che ha fatto registrare un numero di domande inaspettato da parte di giovani laureati. Secondo Pinna, le figure formate in questi anni stanno iniziando ad avere una certa autonomia lavorativa: «Appare quindi necessario – ha chiosato il docente – un incremento delle persone da formare ad hoc per proporsi nelle attività di sportello e per i progetti scolastici. Un impegno che richiede competenze culturali minime a cui non si può più rinunciare».
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