ALGHERO - Oltre al danno la beffa. Anzi, diciamo che a un fatto increscioso – quello che ha subito l’Alguer calcio a 5 – se ne aggiunge un altro. La decisione del giudice sportivo a seguito della partita di Coppa Italia a Roma col Sette Camini - dove alla squadra algherese è stata riservato un comportamento a dir poco incivile fatto di spunti, insulti, schiaffi e colpi proibiti ai giocatori – parla di un’ammenda di 1000€ alla formazione capitolina. Niente sconfitta a tavolino, niente squalifica di giocatori e campo e obbligo di giocare a porte chiuse. Niente di tutto questo. Solo una multa che non cancella e mai cancellerà un pomeriggio di ordinaria follia nel corso del quale i giocatori in primis e soprattutto il pubblico di casa si sono resi protagonisti negativi di fatti sgradevoli che ricongiungono solo all’inciviltà. I 1000€ di multa riguardano, così si evince dal comunicato ufficiale del giudice sportivo, gli sputi, le minacce e le ingiurie che i sostenitori di casa hanno riservato alla formazione dell’Alguer. Nel referto dei due arbitri non viene assolutamente menzionato lo schiaffo inferto al colombiano Hernandez nel momento delle presentazioni delle due squadre. Non è stato preso in esame neanche il dvd presentato dalla società che conteneva immagini (primo tempo) e audio delle registrazioni effettuate da un cameraman tra l’altro diventato bersaglio dei facinorosi tifosi locali e obbligato a spegnere la videocamera perché – così diceva il sonoro dei tifosi – non dovevano esserci tracce di ciò che accadeva. Ancor meno sono stati visionati i referti medici di tre giocatori dell’Alguer. Una partita di calcio a 5 trasformata in una caccia all’uomo e che il giudice sportivo variato in pena leggera, una benevolenza inspiegabile. Un episodio che finisce in “tarallucci e vino” piuttosto che tramutato in punizione sportiva esemplare. Una volta venuto a sapere della decisione del giudice sportivo di sanzionare il Sette Camini Roma con 1000 euro di ammenda, il presidente dell’Alguer calcio a 5 Antonio Bitti ha rassegnato le dimissioni. «E’ il minimo che potessi fare – ha spiegato Bitti. Una decisione del genere sa di beffa, di presa in giro. Sono amareggiato e deluso da tutto il sistema. E’ irrisorio chiudere questa amara pagina con 1000 euro di multa. E’ un’autentica vergogna. Dopo una riunione col resto dei dirigenti ho preso la decisione di dimettermi. Mi dispiace tanto ma così non mi sento più in grado di difendere la squadra».