Marco Di Gangi
21 giugno 2016
L'opinione di Marco Di Gangi
Non fughe ma voti per il suolo pubblico
Le recenti vicende riguardanti la chiusura imposta allo storico esercizio “Il Milese” e la diffida a rimuovere sedie e tavolini rivolta al ristorante “O” di O’Neill hanno riportato agli onori della cronaca la questione mai sopita del regolamento del Comune di Alghero sulla gestione del suolo pubblico, scatenando sui social network e sui media una tempesta di interventi contro l’amministrazione comunale in carica. Un regolamento concepito dalla volontà della Giunta Bruno e della sua maggioranza con l’intento di “mettere ordine” in un settore che, soprattutto negli ultimi anni, aveva generato polemiche, legate soprattutto ad un presunto eccessivo utilizzo del suolo pubblico per scopi commerciali, così sottratto, secondo gli assertori di questa tesi, all’uso dei cittadini.
Un regolamento che ha avuto un percorso assai accidentato che ancora oggi ad estate ormai iniziata, non si è definitivamente concluso. Un regolamento pasticciato, frutto di apporti della più diversa natura e ancora peggio di difficile applicazione ed interpretazione, al punto che gli stessi uffici comunali hanno faticato e faticano non poco ad utilizzare. Un regolamento che contrariamente agli intenti dichiarati crea diverse “ zone grigie” dove il rischio che l’interpretazione diventi discrezionalità è molto forte. E il confine tra la discrezionalità e l’arbitrio è talvolta molto prossimo. Un regolamento partorito con la volontà di adottare parametri restrittivi, probabilmente inadeguati ad una città che ha l’ambizione di definirsi “turistica”, nella quale è difficile per tutti, residenti e turisti, rinunciare a poter sorseggiare una bibita o cenare all’aperto, godendo della bella stagione.
La chiusura coatta di un’attività a seguito di un’ordinanza comunale e l’impossibilità per un locale al centro storico di poter disporre di suolo pubblico per svolgere proficuamente la propria attività a causa dell’applicazione del citato regolamento sono eventi che gettano un’ombra su tutta la città, soprattutto quando a farne le spese sono attività conosciute non solo in tutta la Sardegna , ma anche ben oltre i confini nazionali. Saranno i giudici a valutare se abbia ragione il Comune o il titolare del “Milese” e se la concessione n° 38 del 4 marzo 2016 sia stata utilizzata conformemente o meno alle prescrizioni.
Oggi noi vogliamo sottolineare il forte disagio che viene avvertito da buona parte dei pubblici esercenti, ma un po’ tutta la città, a causa di regole che non solo non hanno risolto i problemi, ma li hanno ingigantiti, generando confusione e incertezza, oltre a incidere negativamente sulle prospettive economiche delle imprese. E’ indiscutibile che l’interesse della collettività debba prevalere sull’interesse del singolo, ma è altrettanto fondamentale che le imprese vengano messe nelle condizioni di svolgere al meglio la propria attività, concorrendo a generare occupazione e benessere per tutta la Città.
Confidiamo che la prossima seduta del Consiglio Comunale, convocata a tal fine, possa finalmente apportare nel regolamento sul suolo pubblico quelle modifiche concordate con le associazioni di categoria, ritenute idonee a riportare le cose in un alveo di normalità, anche se nutriamo dubbi che una maggioranza che su questo tema è fortemente lacerata possa realmente rispondere all’appello. Noi di Azione Alghero confidiamo che in questa occasione i consiglieri delle opposizioni, consci dell’importanza di questo passaggio consiliare, concorrano all’approvazione del nuovo regolamento e, se necessario, garantiscano quei numeri che la maggioranza non fosse in grado di garantire.
*Per Azione Alghero
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