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S.A. 21 giugno 2016
Nel ricordo di Faber a Sassari
Seguendo il filo rosso della densa poetica di Fabrizio De André, e sulla scorta degli straordinari spunti creativi annidati nelle sue canzoni, gli studenti e i docenti si confrontano in un articolato processo creativo in un tempo didattico lungo più di un anno
Nel ricordo di Faber a Sassari

SASSARI - A 16 anni dalla morte di De André, l’Accademia delle Belle arti “Mario Sironi” di Sassari ha dato vita, con la mostra FaberFABER, a un progetto davvero originale, mai realizzato sinora in Italia, ideato dai docenti Sisinnio Usai e Federico Soro. Un progetto che ha preso forma nelle sale espositive del MAS.EDU di Sassari, di recente affidato all’Accademia. FaberFaber che si concluderà il prossimo 30 giugno (orari: dalle 16 alle 20,30, chiuso il lunedì) ha coinvolto gli studenti in un progetto didattico interdisciplinare. Per molti di essi, nonostante la giovane età, De Andrè – oltre che un mito – è un esempio etico, di serietà e coerenza professionale. Da qui la volontà di dar vita a una sorta di “grande officina del fare creativo”, estesa al rinnovamento dei diversi linguaggi contemporanei, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla videoarte.

Seguendo il filo rosso della densa poetica di Fabrizio De André, e sulla scorta degli straordinari spunti creativi annidati nelle sue canzoni, gli studenti e i docenti (anche quelli che sono passati da quest’Accademia negli anni) si confrontano in un articolato processo creativo in un tempo didattico lungo più di un anno. Fra cicli di lezioni pluridisciplinari, laboratori aperti ed esperienze extra – curriculari, il percorso si sta rivelando un indimenticabile momento formativo per gli studenti. Un percorso apprezzato anche dai tantissimi visitatori che hanno potuto rileggere, dal 29 aprile scorso la grande vena artistica di Fabrizio De Andrè.

Un racconto che forse sarebbe piaciuto anche a lui, amante di ogni forma di espressione delle arti. Un percorso espositivo che non può non arrivare anche alla musica con “Marinella” rivisitata in logudorese e i quadri sonori dell’ensemble del Conservatorio Luigi Canepa. Le canzoni di De André restano tutte di estrema attualità, come ogni classico chr si rispetti. Un comune denominatore domina le sue opere che hanno al centro i vinti, gli ultimi, la tensione morale contro l’ingiustizia e il desiderio di cambiare il mondo in meglio. Lo stesso intento che i curatori della mostra hanno avuto nel realizzare un progetto sviluppato da studenti e docenti, coinvolgendo Sassari - e tutta la Sardegna - nella grande opportunità di poter riflettere sull’opera di De André interpretandola con i diversi mezzi espressivi.

Nella foto: Fabrizio De Andrè



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