A.B.
1 giugno 2016
Fotografia: Women are beautiful a Nuoro
Il Man ospiterà il progetto espositivo, in anteprima nazionale, dedicato a Garry Winogrand, padre della street photography
NUORO - La grande fotografia ancora una volta al Man. Ad un anno dal successo della mostra di Vivian Maier, il Museo della Provincia di Nuoro si prepara all'imminente apertura di un nuovo progetto espositivo, in anteprima nazionale, dedicato a Garry Winogrand, padre della street photography. Negli ultimi anni, il lavoro di Winogrand (1928-1984) è stato in più occasioni accostato a quello di Vivian Maier. Anche lui, come l'ormai celebre tata fotografa, operò nelle strade di New York a partire dai primi Anni Sessanta, portando avanti un lavoro capillare ed ossessivo di reportage. Winogrand è stato uno dei più importanti cronisti della società americana, oltre che uno dei più celebri fotografi internazionali degli Anni Sessanta e Settanta. Il suo sguardo sulle abitudini dei cittadini statunitensi, apparentemente distratto, quasi casuale, spesso ironico, fu influenzato soprattutto dalla fotografia sociale di Robert Frank e Walker Evans, che reinterpretò in una forma nuova e radicale.
Winogrand individuò negli anonimi abitanti delle città americane il soggetto ideale per dare corpo alla propria visione del mondo, raccontando storie laterali, prive di copione o colpi di scena, catturate sempre in luoghi pubblici: nei parchi, allo zoo, nei centri commerciali, nei musei, negli aeroporti, oppure in occasione di manifestazioni politiche ed eventi sportivi. La sua tecnica si contraddistingue per l'utilizzo di obbiettivi grandangolari. I tanti provini giunti fino a noi dimostrano come Winogrand ricercasse volontariamente la presenza di uno spazio esterno al soggetto, spesso forzando l'inclinazione della macchina fotografica. Comè stato scritto in più occasioni, sarebbe sbagliato liquidare questi sfondi come elementi secondari, come un “rumore” visivo irrilevante. Secondo la sua originale visione, i dettagli esterni, inclusi nella cornice della fotografia, contribuivano invece ad accrescere la forza ed il significato del soggetto ritratto.
La mostra, a cura di Lola Garrido, realizzata in collaborazione con Chroma Photography, presenta, per la prima volta in Italia, la collezione completa delle fotografie che, nel 1975, andarono a comporre il celebre volume Women are Beautiful, divenuto oggi un oggetto di culto. Immagini istantanee, qui proposte attraverso una serie di stampe originali, che celebrano la figura femminile con uno sguardo autentico, in cui si mescolano ammirazione ed ironia, venerazione e sarcasmo. Un lavoro per molti aspetti controverso, parallelo a quello dei poeti della Beat Generation, a cui non furono risparmiate pesanti critiche. Se infatti, agli occhi di alcuni interpreti, le fotografie apparirono come una gioiosa riflessione sull'emancipazione della donna e sulla sensualità, altri (per la presenza di figure formose, in abiti sbracciati o minigonne, o per l'indugiare dello sguardo di Winogrand sui seni ed i fondoschiena) le avvertirono invece come l'espressione contorta di una visione maschilista e misogina. Ciò che appare evidente è che non si tratta di una riflessione superficiale sui nuovi concetti di bellezza, ma piuttosto di una descrizione delle conseguenze sociali della controcultura americana, oltre che di una dichiarazione di sostegno ai diritti ed alla libertà delle donne in un momento in cui il conservatorismo puritano sembrava volere rimettere in discussione alcune delle più importanti conquiste del dopoguerra. Il noto fotografo Joel Meyerowitz, ha parlato di “un urto e un abbraccio allo stesso tempo: lui è una contraddizione e le immagini sono contradditorie”.
|