Sergio Ortu
11 febbraio 2007
Fertilia: Celebrata la Giornata del Ricordo
Memoria di un esodo che ancora conserva strascichi imbarazzanti
ALGHERO - Sono passati sessant’anni dalla firma su quel trattato di Parigi che sancì l’inizio della tragedia dell’esodo di circa 350mila italiani fuggiti dalle loro terre italiane. Ma quel ricordo, quella memoria per lungo tempo negata, se dal 2004 viene celebrata con rigore istituzionale grazie ad una legge dello stato per certi versi dovuta, non ripaga del tutto il dolore, ma soprattutto l’intolleranza e per certi versi l’emarginazione subita da quelle trecento mila persone che sono volute rimanere legate alla loro patria. Per non parlare dei disagi che subiscono ancora oggi. Tanto per fare un esempio, nonostante un specifica legge del 1954 stabilisca norme precise per i dati anagrafici degli esuli che devono essere riconosciuti come nati in Italia, dopo mezzo secolo da quella legge ogni esule che si imbatte in pratiche amministrative pubbliche si trova ad essere certificato come nato all’estero. Nei computer infatti Istria, Fiume, Orsera hanno valore di città estere. Un ulteriore stilettata all’anima e cuore di queste persone che hanno sofferto, abbandonando le loro terre per rimanere italiane e che ancora oggi si sentono estranee nella loro patria. Un dolore, una pagina di storia che comunque deve rimanere da esempio e da monito per cambiare, anche se, ha osservato lo stesso prefetto di Sassari Gullotta, molto spesso si finisce per commettere gli stessi errori. Ma ciò non ci deve far perdere la speranza di lavorare per un mondo migliore. Ieri mattina era questa l’aria si respirava all’interno della chiesa di Fertilia, nella quale si è celebrata la messa di suffragio delle vittime delle foibe, quell’orribile massacro perpetrato subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Subito dopo sempre in chiesa si è svolta la consegna delle onorificenze previste dalla Legge che istituisce la giornata del ricordo, ai congiunti degli infoibati. Le targhe attribuite dal presidente della Repubblica e consegnate dal prefetto di Sassari sono state consegnate alla figlia dell’unico algherese infoibato il maresciallo della Guardia di Finanza Soggiu e ai familiari dell’esule Luigi Crasti anch’esso infoibato nella foresta di Orsera. Al termine della cerimonia si è snodato dalla chiesa un corteo al quale hanno preso parte autorità civili e militari, associazioni combattentistiche ed arma per la deposizione delle corone in via martiri delle foibe e sulle stele di San Marco. Una massiccia adesione di tanta gente che ha dimostrato l’attenzione verso questa rilettura di pagina di storia del dopoguerra che: «va riscritta nel giusto modo» ha sottolineato la presidente dell’A.N.V.G.D. Marisa Brugna. Le iniziative culturali proseguono nel pomeriggio,e alle 17 verrà inoltre inaugurata la nuova sede dell’Ente Giuliano di Sardegna denominata “10 febbraio” dove verrà allestita anche una biblioteca. Questo nuovo spazio, gestito dall’E.G.I.S., potrà essere utilizzato dalla borgata di Fertilia come aula didattica ma anche come sala per manifestazioni e varie iniziative culturali. Dopo l’inaugurazione Enrico Valsecchi presenterà il volume “Da Alghero a Fertilia” a cui seguirà la lettura di alcune poesie sul tema della memoria, interpretate da Venere Rosati con l’accompagnamento musicale della violinista Maria Mordenti.Domenica 11 Febbraio sempre alle 17.00 presso il centro di Aggregazione Sociale “10 Febbraio”, in prima visione, vi sarà la proiezione dell’opera teatrale di Bruno Carra Nascimbeni una storia dell’esodo delle genti giuliano-dalmate.
Foto d´archivio
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