A.B.
4 maggio 2016
Tasse: Sassari è la città più tartassata dell´Isola
La pressione fiscale complessiva è in leggero calo rispetto al 2014, valore medio nazionale pari al 60,9percento, ma la tassazione in tre capoluoghi sardi rimane superiore alla media italiana. Sassari è la città più tartassata dell’isola, al 14esmo posto in Italia con una pressione fiscale del 66,1percento: un reddito d’impresa di 50 mila euro al netto delle tasse si assottiglia a 16964. Un imprenditore sassarese lavora dal primo gennaio al 29 agosto per pagare il Fisco
SASSARI - Diminuisce la pressione fiscale complessiva sulle imprese italiane Total Tax Rate rispetto agli anni 2012, 2013 e 2014, attestandosi nel 2015 mediamente intorno al 60,9percento (3,4percento in più comunque rispetto al 2011, l’anno zero del federalismo fiscale), ma tornerà leggermente a crescere +0,1percento nel 2016. La città sarda più tartassata continua ad essere Sassari (14esima tra le città italiane prese in considerazione), dove l’incidenza del Fisco sulle piccole e medie imprese e sugli artigiani è del 66,1percento (+5,7percento rispetto al 2011).
A Sassari, un artigiano o un piccolo imprenditore dovranno lavorare otto mesi, dal primo gennaio al 29 agosto, solo per pagare l’Erario. Inoltre, Sassari è una delle città italiane dove è maggiore l’incidenza della Tasi, che mediamente ha pesato 220euro, ma nel capoluogo turritano ha raggiunto 1300euro. All’artigiano o piccolo imprenditore sassarese, al netto delle incombenze tributarie, resterà in cassa una parte bassissima del reddito aziendale: su 50mila euro, ne rimarranno soltanto 16964 (-2826 rispetto al 2011).
Alle spalle del capoluogo turritano c'è Olbia, al 33esimo posto, con una pressione fiscale del 63,1percento (+2,3percento rispetto al 2011), Cagliari al 44esimo con il 62,2percento (+3,6percento rispetto al 2011), Nuoro al 60esimo con una pressione fiscale del 60,5percento (+2,9percento), Oristano al 97esimo posto con una pressione fiscale del 58,3percento (+0,7percento), Iglesias al 113esimo posto con una pressione fiscale del 56,4percento (-0,8percento) ed infine Carbonia al 119esimo posto con una pressione fiscale del 55,3percento (-0,7percento).
La provincia sarda in cui si pagano meno tasse continua quindi ad essere Carbonia Iglesias che, grazie al suo triste primato di provincia più povera d’Italia, ha ottenuto dallo Stato molte agevolazioni fiscali. I dati sono peraltro ulteriormente migliorati rispetto allo scorso anno e risultano addirittura inferiori rispetto al 2011. A Carbonia, la pressione fiscale è del 55,3percento ed un piccolo imprenditore o un artigiano devono lavorare per pagare l’Erario “solo” fino al 20 luglio. Invece, ad Iglesias il peso delle tasse e è del 56,4percento e per pagare l’Erario di deve lavorare fino al 25 luglio.
I dati sul carico fiscale delle piccole nelle città sarde sono contenuti nel Rapporto 2016 dell’Osservatorio Cna sulla tassazione della piccola impresa curato dal Centro studi e dal Dipartimento politiche fiscali dell’associazione artigiana, che ha misurato e quantificato la pressione fiscale di 124 città italiane (tutti i capoluoghi di Regione e di Provincia), facendo riferimento ad un’azienda italiana tipo: un'impresa manifatturiera individuale con cinque dipendenti, un laboratorio, un negozio ed un reddito di 50mila euro all'anno. Per questa tipologia di impresa, è stato calcolato il Total Tax Rate (il prelievo totale delle Amministrazioni Pubbliche sul reddito) e sono state determinate le variazioni del carico fiscale dal 2011 al 2016.
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