Mariangela Pala
29 aprile 2016
Porto Torres, aumenta la Tari: è polemica in Consiglio
Aumento della tassa sulla spazzatura. L’argomento ha infiammato il Consiglio comunale. Con undici voti favorevoli (maggioranza), cinque contrari (opposizione) e un solo astenuto (la consigliera Conticelli) è stata approvata la delibera delle tariffe per l’applicazione della tassa sui rifiuti (Tari) per l’anno 2016
PORTO TORRES - Aumento della tassa sulla spazzatura. L’argomento ha infiammato il Consiglio comunale. Con undici voti favorevoli (maggioranza), quattro contrari (opposizione) e un solo astenuto (la consigliera Conticelli) è stata approvata la delibera delle tariffe per l’applicazione della tassa sui rifiuti (Tari) per l’anno 2016. Le posizioni si sono contrapposte sugli aumenti delle tariffe del 16% previsti per le utenze non domestiche e nella misura del 13% per quelle domestiche.
Tra le motivazioni che hanno portato ad un incremento della tariffa, l’aumento dei costi del servizio di gestione dei rifiuti e la consistente diminuzione della superficie imponibile riferita alle utenze non domestiche rispetto allo scorso anno. «Per quella categoria l’aggravio di spesa - ha detto l’assessore alle finanze Donato Forcillo - è dovuto all’ esclusione dalla tassazione di circa 12 mila metri quadri di superficie del comparto industriale come previsto dalla legge nazionale».
Un mancato gettito che ha comportato un incremento delle tariffe sulle utenze non domestiche «mitigato – ha spiegato il dirigente del servizio finanziario, Francesco De Luca – dalla distribuzione dell’aumento della tari tra alcune categorie come autorimesse e magazzini senza vendita diretta, banche e istituti di credito, e alberghi con ristorante, compresi le attività industriali con capannoni di produzione», sui quali si è inciso maggiormente. Mentre sulle utenze domestiche per una famiglia di tre componenti su una abitazione di 90 metri quadri rispetto alo scorso anno si prevede un aumento di 25 euro annui.
«Con la tari un nucleo familiare di 5 persone aveva avuto un aumento del 150% lo scorso anno a cui si aggiunge ora questo ulteriore incremento – sottolinea Luciano Mura – e magari si può pensare di contenere i costi eliminando alcuni servizi poco utili». Il consigliere ha evidenziato la difficoltà oggettiva di non aver potuto ragionare in termini complessivi di bilancio sulla possibilità concreta di sostenere il costo del servizio per avere un impatto minore sui cittadini.
In totale sono circa 9mila le utenze, e quelle domestiche sono la stragrande maggioranza, costituiscono, infatti, il 90 per cento del totale degli utenti. «Si sta approvando un atto finanziario che vedrà i cittadini interessati da un aumento della pressione fiscale – accusa Davide Tellini – i ristoranti avranno un aumento del 68% e questo significa che alcuni esercizi commerciali da 7mila euro ne pagheranno quasi il doppio». Circa 200mila euro il gettito riscosso lo scorso anno dall’addizionale irpef che, secondo Tellini, poteva essere utilizzato per calmierare le tariffe.
Contrario all’aumento anche il consigliere comunale Alessandro Carta «il dato vero sulla Tari è che vi è stato un aumento considerevole e sostanziale. La giunta avrebbe dovuto cercare di compensare il carico fiscale ai danni delle famiglie e delle aziende ad esempio intervenendo sull'addizionale Ipef, ipotesi mai presa in considerazione». Per il consigliere Carta gli interventi a favore della mensa scolastica e del concordato di affitto sono misure che hanno una resa propagandistica maggiore ma intercettano solo una fascia circoscritta dei cittadini.
Dai banchi della maggioranza il consigliere Gavino Bigella evidenzia che «nel 2014 la precedente amministrazione non ha espletato il nuovo bando mandando in proroga la Ciclat che lavorava con un capitolato sottodimensionato a differenza di quanto accade adesso con un servizio sovradimensionato». Ammettendo l’aumento del tributo, Bigella ritiene possa essere contenuto con il recupero dell’evasione fiscale intervenendo sul quel 15% dei cittadini inadempienti sulla tari.
L’opposizione si riserva la possibilità di presentare emendamenti mettendo in discussione il metodo di sempre: mancanza di confronto preventivo, in prossimità della scadenza prevista e con la pretesa che il consiglio ratifichi in fretta. In aula l’approvazione a maggioranza (con 5 voti contrari della minoranza) anche del Piano finanziario e relativo servizio gestione rifiuti urbani 2016 che ha un costo pari a circa 3 milioni e 927mila euro annui. Voto unanime, invece per la Tasi e l'Imu.
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