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A.B. 14 aprile 2016
Sassari: inaugurazione per Novecento
Verrà inaugurato domani, negli spazi dell’ex Biblioteca Universitaria di Sassari, il progetto artistico di Antonello Fresu. Opere di grande formato, diorami, libri, pop-up e installazioni rileggono i grandi conflitti del secolo appena passato e raccontano il fallimento della civiltà occidentale contemporanea
Sassari: inaugurazione per Novecento

SASSARI - Negli storici spazi dell’ex Biblioteca Universitaria di Sassari si inaugura Novecento, un progetto artistico di Antonello Fresu a cura di Giannella Demuro e di Ivo Serafino Fenu, realizzato in collaborazione con il Progetto Arti Visive dell’Associazione culturale Time in Jazz. La mostra, che sarà inaugurata domani, venerdì 15 aprile, alle ore 18.30, che mira a rileggere il cosiddetto secolo breve attraverso le sue più importanti vicende belliche che, a livello planetario, ne hanno scandito, come una dolorosa danza macabra, il suo percorso umano e temporale. In questa prospettiva, il Novecento è parso, viceversa, interminabile, tanto da proiettare, ancor oggi, le sue ombre lunghissime e funeree. Fallimento della civiltà del secolo appena passato, che non ha potuto impedire guerre e stermini, e che, anzi, più di altri, può essere ricordato come il secolo delle grandi stragi. Nei vasti e suggestivi spazi dell’antico chiostro dell’Università di Sassari, oggi sede Centrale dell'Ateneo (che fino allo scorso anno accoglievano la storica Biblioteca della sede istituzionale dell’Università turritana, parte dei quali aperti per prima volta al pubblico per questa occasione), saranno allestite le grandi immagini provenienti dagli archivi dei maggiori musei mondiali di storia e di fotografia, da archivi privati d’epoca o dall’iconografia familiare delle riviste di propaganda del tempo, ma anche, le più recenti, dal serbatoio infinito della rete, rielaborate attraverso la tecnica del pop-up, tecnica prettamente infantile, che Fresu ha adottato per descrivere l’amara disillusione dell’innocenza infantile di fronte alla tragica brutalità del mondo.

Un secolo, il Novecento, che nell’esposizione allestita all’ex Biblioteca è rievocato anche dall’imponente installazione Tredicimilaottocento, attraverso lo scorrere, lento ed inesorabile di un numero infinito di nomi e di impalpabili memorie di un’intera generazione di sardi che la Grande Guerra ha cancellato dall’Isola, strappando migliaia di adolescenti, giovani e padri di famiglia alla terra ed agli affetti. I diversi conflitti mondiali, i protagonisti, le menti, i carnefici e le vittime (entrambi burattini eterodiretti, seppur con ruoli e responsabilità affatto differenti) rivivono e si raccontano in un percorso à rebours anche attraverso le immagini di repertorio di un foto-giornale quale fu Life e di quelle apparse su Tempo, che al settimanale statunitense si ispirò e della cui cura grafica si occupò Bruno Munari, non a caso maestro della contaminazione tra parola ed immagine. Mediante la tecnica del pop-up, mutuata dall’editoria per l’infanzia, innocente quanto depistante, la guerra ed i suoi disastri si staccano dal fondo neutro e piatto di una storia raccontata in modo cronachistico e distante e riacquistano quell’ineluttabile tragicità e quell’inquietante attualità che solo l’arte, assieme alla vita, sanno e possono restituire. La mostra, che rimarrà aperta fino a venerdì 20 maggio, si inserisce nella celebrazioni che fino al 2018 ricorderanno in tutta Italia gli avvenimenti drammatici e luttuosi del primo conflitto mondiale. Novecento è curata da Demuro e Fenu e sarà accompagnata da un catalogo a colori, con testi critici del curatore e una riflessione dello scrittore Salvatore Mannuzzu, per le Edizioni Pav/Time in Jazz, che verrà presentato al pubblico nel corso della mostra. La mostra di Antonello Fresu è realizzata con il sostegno ed il contributo della Fondazione di Sardegna, della Presidenza del Consiglio Regionale della Regione Sardegna, dell’Università di Sassari e della Banca di Sassari, in collaborazione con il Comune di Sassari, il Pav dell'associazione culturale Time in Jazz e l’associazione culturale isolasenzatitolo.

Fresu, psichiatra e psicanalista, si occupa da tempo di arte contemporanea come curatore di mostre ed eventi espositivi. A partire dal 2004, inizia ad esporre prendendo parte alle mostre e rassegne del Progetto Arti Visive di Time in Jazz, con opere video, fotografie, installazioni, performance e progetti multimediali, firmando le opere con lo pseudonimo Nero Project. Pur avendo sviluppato un percorso di ricerca fortemente connotato, autonomo e coerente, riconducibile al recente scenario visivo contemporaneo, Nero Project percepisce il proprio fare artistico come processo collettivo e non è raro, pertanto, nel suo lavoro, imbattersi in opere corali, dominate da una pluralità di voci e di presenze. Dopo aver partecipato a diverse mostre collettive in Sardegna a partire dal 2004, nel 2012, tiene la sua prima mostra personale, Offrimi il cuore, imponente e suggestivo progetto multimediale la cui realizzazione ha richiesto ben cinque anni, in cui convivono arte visiva, musica, video e performance, presentato in anteprima prima all’Auditorium Parco della Musica di Roma, con il patrocinio del Comune di Roma e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e poi in Svizzera. Novecento è un progetto che ha preso l’avvio alcuni anni fa con una ricerca di materiali fotografici e documenti storici sui grandi eventi militari del secolo scorso, una riflessione sull’uomo e sulla storia.
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