A.B.
29 febbraio 2016
Premiati gli architetti dell´Università di Cagliari
Nuovo prestigioso successo internazionale per un gruppo di laureati dell’ateneo cagliaritano, che ha vinto il prestigioso premio Europan
CAGLIARI – Giovedì, a Vienna, il primo premio della tredicesima edizione del Concorso internazionale di progettazione Europan, rivolto a giovani progettisti Under 40, è stato consegnato nelle mani di Francesco Marras, dottorando del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari, e di altri sette tra assegnisti, dottorandi, borsisti, tutti laureati in Architettura nella Scuola di Cagliari. Celebrato con una cadenza biennale, Europan è il più prestigioso dei premi europei ed ha coinvolto in questa tredicesima edizione quindici Stati europei, con 1305 progetti inviati per una quarantina di siti, di cui 35 (per complessivi 90 giovani architetti provenienti da undici nazioni) per il sito di Saint Polten, vicino a Vienna. In ogni edizione del concorso, si chiede ai partecipanti di sviluppare un tema progettuale differente, legato all’evoluzione del rapporto fra progetto urbano/architettura/uomo. Il tema delle ultime due edizioni è stato “la città adattabile” come possibile soluzione per uno sviluppo sostenibile dell’habitat urbano.
Del gruppo di progetto, formato totalmente all’interno del Dipartimento guidato da Antonello Sanna, fanno parte Adriano Dessì e Silvia Mocci (PhD ed assegnisti di ricerca Dicaar), già vincitori nella nona e della decima edizione (rispettivamente, a Carbonia ed a Sehil, vicino a Tolosa); Francesca Oggiano (PhD, borsista di ricerca Dicaar); Francesco Marras, Aurora Perra e Federico Aru (dottorandi Dicaar); Philip Grosch e Federico Sercis (architetti, laureati Dicaar). Lo stesso gruppo di Cagliari si è aggiudicato inoltre la medaglia d’argento per il sito di Azenha do Mar e parteciperà alla premiazione in Portogallo prevista per aprile. A settembre, invece, il gruppo sarà all’International Forum Europan, che riunisce i vincitori di tutti i siti europei della tredicesima edizione del Premio, per presentare il proprio progetto sotto il coordinamento di alcuni fra gli architetti più importanti del mondo.
Il programma messo in campo per il sito austriaco di Saint Polten prevede la progettazione di un nuovo sistema di abitazioni (150 nella prima fase, 500 nell’ultima), in un sito marginale della città: un’area inquinata in cui sorgeva un campo lavoro nazista, soggetta ad inondazioni frequenti, posta tra la ferrovia ed il fiume. Il progetto si fonda sull’ideazione di un parco disegnato da vasche di laminazione e canali che costituiscono le fondamenta del nuovo sistema di abitazioni. L’insediamento si inserisce su questa maglia e si completa per fasi diverse. La maglia è pensata per accompagnare e favorire il cambiamento sociale, culturale, economico ed architettonico del futuro. Un progetto che esplora la relazione fra paesaggio, sviluppo urbano e habitat coerentemente con le aspettative Europan, affrontando la complessità delle aree residuali della città contemporanea, senza rinunciare alla qualità della proposta ed alla specificità del luogo. Della Commissione internazionale che ha aggiudicato il primo premio al gruppo di Cagliari, ha fatto parte fra gli altri Tina Gregorič, professore ordinario di Progetto e direttore del prestigiosissimo Department for Building theory and Design, dell’Institute of Architecture and Design, Vienna University of Technology, Austria, 4 volte finalista al Premio Internazionale Mies Van den Rohe. Gregoric ha accettato di andare a Cagliari per aprire nuovi scenari di rapporti tra la Tu di Vienna e l'Università degli Studi di Cagliari.
Nella foto: un momento della premiazione
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