A.B.
26 febbraio 2016
Su La Donna: arte ad Alghero
Da venerdì 4 a martedì 15 marzo, la sala espositiva di Via Simon e Piazza Pino Piras ospiteranno una mostra collettiva organizzata. Il collettivo artistico RPArti invita gli artisti di tutte le categorie, provenienze, sesso e sessualità a partecipare
ALGHERO – Una mostra che, anche se ovviamente contraria alla violenza di genere, ha l'obbiettivo di mettere da parte il vittimismo ed il pietismo nei confronti della donna, esaltandone la propria figura. Per questo, il collettivo artistico RPArti invita gli artisti di tutte le categorie, provenienze, sesso e sessualità a partecipare alla mostra collettiva “Su La Donna”, in programma da venerdì 4 a martedì 15 marzo, dalle ore 16 alle 21, nella sala espositiva di Via Simon e Piazza Pino Piras, ad Alghero. Venerdì 4, alle 19, è in programma l'inaugurazione, con cena sociale di autofinanziamento.
Prevista la partecipazione degli artisti Aaron Gonzalez, Alessia Angelucci, Anna Maria Demartis, Antonella Spanu, Candida Nuvoli, Cristina Papanikas, Domenico Canu, Effe (Emanuele Fenu), Eleonora Petrelli, Eli Milikina, Emanuela Zedda, Ermelinda Manfredi, Alba Fernandez Troiteiro, Gabriele Udanch, Gatto (Carlo Pietro Solinas), Gavino Ganau, Gerolamo Mannoni, Gianni Nieddu, Kofa, Ljuba Spreafico, Max Mazzoli, Michele Gerra, Mimmo Di Caterino e Barbara Ardau, Nicola Tsatsaris, Nina Trudu, Paola Loi, Patrizia Gaboardi, Patrizia Raspa, Pupa Niolu, Roberta Filippelli, Romina Tanka, Ronnie Orroz, Ruben Mureddu, Sabrina Oppo, Sara Pilloni, Stefania Lai, Theo Canu, Uccia Spanò, Valentina De Giorgi, Veronica Lepidi e Simone Bassoli, Valeria Solinas, Vincenzo Pattusi, Vincenzo Sartorio e Zuzana Zbihlejová.
«Corpi indecorosi e spazi liberati. All'immagine di povere vittime indifese che la cultura mediatica sta cercando di costruirci addosso, noi rispondiamo con una celebrazione della nostra forza. Non vogliamo metterci il lutto al braccio, o rinchiuderci in casa perché abbiamo paura del lupo cattivo: noi corriamo con i lupi, viviamo la città e andiamo dove ci pare! E in questo viaggio lungo un marzo portiamo con noi, orgogliosamente, il nostro diritto ad essere come più ci piace: l'immagine di corpi normati, tutti uguali, imposti e impossibili non ci interessa; crediamo fortemente nella bellezza della nostra unicità, base di partenza per conoscere ciò che è “altro da me”. E i nostri corpi indecorosi si incontrano contaminandosi nello spazio liberato della ResPublica, pronti a sperimentare insieme nuove forme di lotta attraverso l'arte». (FEMINArtS marzo 2015 ResPublica).
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