Mariangela Pala
24 febbraio 2016
Porto Torres, foto matrimonio gay: è solo un bluff
Sotto accusa il consigliere Claudio Piras che ha postato su facebook due foto simulando le nozze tra due uomini, mentre celebrava il matrimonio fra un uomo ed una donna
PORTO TORRES - Il disegno di Legge Cirinnà sulle unioni civili, oggetto di dibattito politico nazionale coinvolge i sentimenti etici di milioni di italiani. A Porto Torres il consigliere comunale Claudio Piras (Porto Torres x Noi) )ha postato su facebook due foto con relativo codazzo di commenti in tono scherzoso, simulando le nozze tra due uomini, mentre celebrava il matrimonio fra un uomo ed una donna. Due angolature che riprendono i due uomini davanti al consigliere con tanto di fascia tricolore e poi le mani degli stessi che si uniscono.
«Unioni civili, Porto Torres è già avanti!» Comportamenti in un contesto - la sala cerimonie del Palazzo del Marchese - giudicati poco consoni ad un rappresentante delle istituzioni. «Spero che nessuno si permetta di scherzare sul diritto di sposare chi si vuole nel rispetto di sé stessi e degli altri», scrive qualcuno sui social. Non meno critici alcuni consiglieri dell’opposizione, «si sta diffondendo nella nostra città la pessima abitudine di scherzare sulla dignità delle persone con il prestigio delle istituzioni comunali – afferma il capogruppo Pd, Massimiliano Ledda - per chi è abituato a salire sempre sul carro del vincitore pare che dissacrare sia diventata un’ abitudine, con la convinzione chi più ci si dedica a tale attività e più si possa ricavarne meriti e vantaggi».
Il consigliere evidenzia un modo di fare politica dove «tutto è fango, nulla è degno di considerazione, il discredito accomuna le istituzioni nel loro insieme, il qualunquismo e l’indifferenza dilagano». Il comune di Porto Torres è stato il secondo comune in Sardegna ad istituire il registro delle unioni civili nel 2007 durante l’amministrazione Mura, un atto di civiltà nei confronti delle coppie etero e omosessuali fino a oggi non ancora riconosciute dalla legislazione nazionale. «La fascia tricolore indossata durante le cerimonie ufficiali è un simbolo della dignità e del decoro del ruolo e ne va fatto un uso corretto e conveniente - aggiunge Ledda – pertanto crediamo opportuno che il Sindaco chiarisca immediatamente cosa sia accaduto visto che il consigliere è un suo delegato, essendo il primo cittadino titolare della funzione in quanto Ufficiale del Governo».
Nessuno sconto neppure dal consigliere Davide Tellini: «la fascia tricolore non è un semplice ornamento, ma un simbolo della nostra nazione e va usata con consapevolezza e decoro soprattutto nelle funzioni pubbliche. Strumentalizzare un compito ufficiale, con delle foto che ritraggono un consigliere comunale che indossa il simbolo dello stato italiano durante un matrimonio, per poi folleggiare sui social su un argomento di grande attualità come le unioni civili, l’ho trovato di pessimo gusto».
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