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S.A. 22 febbraio 2016
Artigiani bocciano Pigliaru&C
Solo il 2,5% di atti a imprese
E’ questo il dato generale che emerge dallo studio effettuato da Confartigianato Imprese Sardegna e dalla società di rilevazione OpenPolis
Artigiani <i>bocciano</i> Pigliaru&C. Solo il 2,5% di atti a imprese

ORISTANO - L’artigianato e la piccola-media impresa non sono nei pensieri della Giunta e del Consiglio Regionale. Infatti, solo il 2,5% degli atti prodotti nella Legislatura in corso, va specificatamente in favore delle imprese, soprattutto artigiane e piccole e medie, e ne rispetta le esigenze. E’ questo il dato generale, «incontrovertibile e verificabile», che emerge dallo studio effettuato da Confartigianato Imprese Sardegna e dalla società di rilevazione OpenPolis, specializzata in questo genere di attività, su tutti gli atti prodotti dell’Esecutivo e della Massima Assemblea sarda, da marzo 2014 a fine di luglio 2015.
L’analisi ha “radiografato” ben 1.122 atti (769 Giunta e 353 Consiglio) prodotti nell’attuale Legislatura: delibere, proposte di legge, relazioni, interrogazioni, risoluzioni, mozioni, ordini del giorno e interpellanze.

L'analisi degli artigiani è impietosa: tutto è stato letto, analizzato, vagliato e valutato secondo 7 priorità che gli imprenditori avevano individuato già prima delle elezioni, quali burocrazia, fisco e costo del lavoro, credito e pagamenti, sviluppo territoriale e programmazione, istruzione e formazione, infrastrutture e trasporti e riforma dell’artigianato. Emerge una realtà del rapporto tra le imprese e la Giunta e il Consiglio, raramente coincidente con le necessità di cui avrebbe bisogno il sistema produttivo isolano. Emblematico è il risultato dall’analisi delle tematiche più ricorrenti negli atti di Giunta e Consiglio; il tag “imprese” è, infatti, solo 11esimo e ricorre in 50 atti, solo un gradino prima del tag “nomine”, con 48 atti mentre quelli più frequenti sono “ambiente” con 203 atti e “sanità” con 119.

Il tutto nasce nel novembre del 2013, vigilia delle Regionali: gli artigiani chiedono ai futuri Amministratori Regionali di essere ascoltati. Per questo si riuniscono, discutono, elaborano le richieste e stilano una lista di 7 priorità fondamentali. Ogni punto ha obiettivi da raggiungere e ipotesi di azioni da sviluppare. All’inizio del 2014, piena campagna elettorale, elaborano un documento e lo fanno sottoscrivere ai futuri consiglieri regionali. Accettano la sfida solo in 5: Piero Comandini, Giuseppe Fasolino, Eugenio Lai, Francesco Pigliaru Paolo Truzzu. 17 mesi dopo, dopo circa un anno e mezzo di attività di Consiglieri, Assessori e Presidente, da parte di Confartigianato, questa analisi dei documenti ufficiali racconta di un artigianato relegato tra gli argomenti di “contorno”.

«Ciò che abbiamo scritto nel dossier non sono valutazioni personali, che potrebbero essere interpretate, ma sono i dati, ufficiali e tangibili, dell’operato di Assessori e Consiglieri - ha affermato Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, sottolineando come - ciò che sospettavamo, e che abbiamo sempre denunciato, è accaduto; ovvero la scarsa attenzione che Giunta e Assemblea hanno nei confronti del 23% della forza produttiva sarda. Quindi, per il periodo che abbiamo osservato, l’artigianato, gli artigiani e le piccole imprese non sono state considerate tra le priorità di questa legislatura». Ma non tutta l’azione di Giunta e Consiglio è stata negativa. «Tra le cose che sottolineiamo come positive – secondo la Presidente di Confartigianato – è soddisfacente l’attività che si sta realizzando sulle infrastrutture e sulla programmazione territoriale, come è positiva l’attenzione data all’istruzione. Al contrario, totalmente deficitaria la partita su credito e riforma dell’artigianato e tanto c’è ancora da fare sulla formazione».



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