S.A.
18 febbraio 2016
Mari Italia e Francia: Farnesina chiarisce
«I confini marittimi della Sardegna non sono cambiati rispetto a quelli del 1986 e le attività di pesca delle nostre imbarcazioni non subiranno modifiche». Lo afferma il senatore del PD Silvio Lai che commenta così la nota della Farnesina sulla vicenda dei confini marittimi italo francesi
ALGHERO - «I confini marittimi della Sardegna non sono cambiati rispetto a quelli del 1986 e le attività di pesca delle nostre imbarcazioni non subiranno modifiche. Quello che andavamo dicendo da giorni è stato ufficialmente riconfermato dal ministero degli esteri». Lo afferma il senatore del PD Silvio Lai che commenta così la nota della Farnesina sulla vicenda dei confini marittimi italo francesi. «La nostra soddisfazione la esprimiamo prima di tutto per i pescatori sardi a fianco dei quali siamo sempre stati anche nel recente passato, ad esempio per quanto riguarda la problematica relativa alla pesca del tonno rosso. Saremmo stati pronti a contrastare qualsiasi intesa che avesse in qualche modo pregiudicato le le loro attività o comunque il nostro territorio.
«La verità è che per loro non cambierà niente con l’accordo firmato a Caen. La Francia aveva già ammesso l’errore ed ora la nota del ministero degli esteri chiarisce senza ombra di dubbio che quell’intesa non svende i mari della Sardegna ma colma un vuoto giuridico, considerato che la norma di riferimento era ancora datata 1892. Poiché Italia e Francia fanno poi parte dell'Onu hanno dovuto adeguare e definire i propri confini alla convenzione Anclos del 1986 che impone regole precise quanto condivise in tutto il mondo. L'accordo di Caen dunque non era segreto o oscuro, ma era l’esito di un lungo negoziato tecnico tra paesi in base a regole internazionali, da sottoporre a ratifica dei Parlamenti» prosegue il senatore.
E conclude: «Come ovvio nel corso della procedura di ratifica, tutte le osservazioni e le proposte del Parlamento e delle Amministrazioni interessate, relative all'accordo potranno essere opportunamente valutate. Stabilito che non ci saranno modifiche o pregiudizi per la Sardegna occorre aprire nuovamente una riflessione su quanto può essere utile alla nostra isola, dare credito a polemiche strampalate, urlare a gran voce su presunte svendite dei mari o presentare ordini del giorno in Parlamento chiaramente irricevibili».
Nella foto: Silvio Lai
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