Giovanna Sanna
17 febbraio 2016
L'opinione di Giovanna Sanna
Per la vicenda dei pescatori tanto rumore per nulla
Come annunciato ieri (lunedì ndr) dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina a Bruxelles, a margine del Consiglio agricoltura si sta lavorando per chiarire in modo netto che dal punto di vista dei diritti di pesca con l’accordo di Caen non cambierà nulla per l’Italia. A questo episodio è seguito quello del sequestro di un’imbarcazione ligure.
Le autorità francesi si sono affrettate a scusarsi. Al centro della polemica l’applicazione dell’accordo di Caen. L'accordo nasce dalla necessità di accertare la delimitazione dei confini marittimi italo-francesi e va a colmare un vuoto giuridico, determinato dall’incidenza delle norme della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.
Firmato il 21 marzo del 2015 dai ministri degli esteri Gentiloni per l’Italia e Fabius per la Francia, è l’esito di un lungo negoziato avviato nel 2006 e terminato nel 2012. L’accordo è stato ratificato dal governo francese, mentre in Italia risulta fra quelli sottoposti alla ratifica parlamentare e non ancora entrati in vigore.
Comprensibili le preoccupazioni dei pescatori sardi e dell’opinione pubblica, a causa dell’inutile clamore che è stato sollevato ma non hanno ragion d’essere. Nessuna vendita e nessun furto di mare. Non è quella degli allarmismi ingiustificati la politica di cui abbiamo bisogno, cittadine e cittadini hanno diritto di sapere come stanno le cose, senza inopportune strumentalizzazioni.
*parlamentare Pd
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