A.B.
15 febbraio 2016
Arte: Maria Jole Serreli premiata al Lìmen
L’artista, nata a Roma da genitori sardi e residente in Sardegna, ha vinto il secondo premio ex-aequo nella categoria Giovani artisti italiani e stranieri, con l’opera Animas–Nido di seta
CAGLIARI - L’artista Maria Jole Serreli, pittrice, scultrice, poeta e performer, nata a Roma nel 1975 da genitori sardi e residente in Sardegna, con l’opera Animas–Nido di seta, ha vinto il secondo premio (ex-aequo) nella categoria “Giovani artisti italiani e stranieri”, curata da Lara Caccia, al Premio Internazionale Lìmen Arte, con la seguente motivazione: «Il suo linguaggio, vicino alla fiber art, trova in questa installazione site specific un giusto equilibrio tra la tradizione tessile di due realtà differenti e l’universalità del racconto, attraverso un fare antico che si perpetua nei gesti rituali del cucire».
Poiché l’artista non ha potuto presenziare alla premiazione, che ha avuto luogo ieri, nei locali del complesso monumentale del Valentianum, sede della Camera di Commercio di Vibo Valentia, il premio è stato ritirato dalla Cooperativa Nido di Seta di San Floro, di Domenico Vivino e Miriam Pugliese. L’artista ha voluto espressamente essere così rappresentata, per l’occasione, in quanto, per la composizione della sua opera, ha utilizzato il filo di seta ricevuto in dono proprio dalla Cooperativa. Quello della fiber art è un percorso che Serreli ha intrapreso da tempo, e che le sta dando grandi soddisfazioni. Attualmente, un’altra parte degli esiti più recenti di questa sua ricerca possono essere visti in Animas–Custodi di trame, la sua mostra personale in svolgimento a Cagliari, nello Spazio (In)visibile di Thomas Lerner, a cura di Efisio Carbone, dal giovedì al sabato, dalle ore 19 alle 21, fino a sabato 27 febbraio.
La curatrice Caccia presenta così l’artista nel catalogo del Premio Lìmen: «L’intreccio è parte integrante dell’opera di Jole Serreli che crea preferibilmente site specific, non solo in modo fisico rapportandosi agli spazi prescelti, ma eseguendo anche una ricerca delle tradizioni tessili e dei filati della città ospitante. Anche per questa occasione realizzerà un’opera dedicata al Premio, utilizzando fili ed elementi della tradizione antica della produzione serica calabrese, attraverso alcuni materiali offerti dal museo del tessile Nido di Seta di San Floro. Un’esplorazione del mondo delle origini attraverso testimonianze del patrimonio familiare femminile, che vengono coniugate di volta in volta con le tradizioni. Un fare antico che si perpetua in quei gesti rituali del cucire, dell’intrecciare i fili e del tessere, e che si rinnova ad ogni opera: quel desiderio costante di annodare la propria esistenza alla memoria antica, in un’ottica contemporanea».
Nella foto: Maria Jole Serreli
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