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Red 3 gennaio 2007
Il nonnino di Alghero ha compiuto 105 anni
Lo scorso 1° gennaio, ha festeggiato il suo nuovo traguardo. Primo in Sardegna ad aver ottenuto, tre anni fa, un riconoscimento da parte di una pubblica amministrazione per la sua longevità
Il nonnino di Alghero ha compiuto 105 anni

ALGHERO - Il nonnino di Alghero ha compiuto 105 anni. Una vita piena, costellata da gioie e da altrettante tragedie, vissuta con operosità e con il piglio tipico del patriarca sardo, molto severo, quasi autoritario, ma capace anche di grandi slanci emotivi, trasposti in delicate poesie, “le mode”, tipiche della tradizione orale sarda. Giovanni Antonio Sole, classe 1902 e originario di Thiesi, ex cantoniere “di stanza” fino al 1967 nella pittoresca casetta cantoniera di Rudas, quella rossa sul bivio per Olmedo, di storie divertenti e vicende tragiche ne ha vissute tante. Primo in Sardegna ad aver ottenuto, tre anni fa, un riconoscimento da parte di una pubblica amministrazione per la sua longevità. Della sua carriera di poeta si è detto tanto, e tanti sono i riconoscimenti che negli anni gli sono stati attribuiti. Poco si sa, invece, delle sue piccole e grandi tragedie, la perdita di 5 figli dei nove avuti con l’adorata Nicolosa, che se ne andò nel 1974. E in tanti durante la sua lunga vita se ne sono andati. Purtroppo spesso più giovani e molto vicini, come appunto i figli e i generi, gli amici e i compagni della gioventù. Proprio per questo a Giovanni Antonio, così i parenti più vicini, ogni tanto “sale su” una malinconia profonda, una sorta di magone, che l’anziano valuta con una lucidità estrema per l’età, che, se da un lato lo rende conscio della sua condizione particolare, d’altro canto lo turba profondamente con la consapevolezza dei limiti che un corpo ultracentenario comporta. Nonostante la completa autosufficienza e uno stato di salute ottimale, l’affetto e le attenzioni, è plausibile che l’anziano senta il peso di aver visto andarsene per sempre molte persone care. Un po’ come Tom Hanks nel Miglio Verde, come nelle valutazioni fatte insieme ad alcuni parenti, quando alla fine del film, pur consapevole e grato degli anni di vita in più ricevuti in dono, spera comunque di poter chiudere, prima o poi, per sempre e serenamente gli occhi, per quel naturale senso del limite che ogni essere vivente possiede. Un limite così avanzato in Giovanni Antonio, come in molti altri isolani, da incuriosire molti studiosi della longevità umana e che tre anni fa portò ad Alghero, proprio per l’anziano ex–cantoniere, due laureandi tedeschi, che raccolsero numerose informazioni, soprattutto sullo stile di vita, e che probabilmente rimasero sorpresi nell’apprendere che nella vita di Giovanni Antonio Sole di non comune e inusuale c’era solo l’età. Tutto il resto è solo normale esistenza, segnata da gioie e soddisfazioni, come anche da gravi perdite e lavoro estenuante, da periodi di grassa, alternati a quelli di magra. Forse con un’unica costante: l’affetto incondizionato dei familiari e la volontà di vivere pienamente ogni minuto della sua esistenza.

Nella foto Giovanni Antonio Sole



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